I marchi Bosch, Epson, Ford e Graepel sono stati i protagonisti della prima parte della main conference di H2R. Il tema al centro del dibattito era il concetto di sostenibilità, troppo spesso ancora associato a mero principio astratto.
Il primo a prendere la parola è stato Gabriele Aimone Cat di Bosch Italia, colosso che ogni anno investe 5 miliardi di euro in ricerca e sviluppo. “Ricerca, sviluppo e sostenibilità sono parole chiave del marchio Bosch – ha spiegato Aimone Cat -. Per questo mettiamo in campo una task force di primissimo livello, che ci permette ogni anno di depositare 4.600 brevetti.
Il futuro dell’auto? Noi la vediamo così: elettrica, automatica e connessa”.Ma non solo automobili. Secondo Aimone Cat entro il 2025 il 15% dei mezzi di trasporto personale avrà almeno una componente elettrica. “Guardiamo, infatti, anche a scooter elettrici e biciclette con pedalata assistita, oltre che alla vettura”, ha precisato.
Epson, marchio che proprio in questi giorni festeggia i suoi primi 40 anni, ha scelto tre termini giapponesi per definire la propria strategia. “Il primo è monozukuri, vocabolo meraviglioso che racchiude in sè, sia il concetto di produzione di cose, che di attenzione alle persone e che crediamo rappresti al meglio la nostra filosofia – ha spiegato Flavio Attramini di Epson Italia -. Kanban, invece, significa produrre secondo le esigenze, vale a dire produrre quello di cui il cliente oggi ha bisogno, ma anche produrre qualcosa che possa essere realmente utile. E infine kaizen, termine che indica il cambiamento continuo, l’innovazione”. La via per coniugare questi tre principi alla produzione sostenibile di oggetti che entrano nel quotidiano, secondo Epson, può essere solo una: “Produrre con un basso impatto ambientale e con costi ridotti per l’utente finale”, ha concluso Attramini.
In tema di sostenibilità, Ford ha puntato l’attenzione sulla propria smart mobility. “Il mercato delle automobili è destinato a crescere nel prossimo decenni – ha detto Andrea Del Campo, responsabile ufficio stampa di Ford Italia -. Le stime parlano chiaro: se le auto prodotte da Ford nel 2014 sono state 86 milioni, nei prossimi 5 anni puntiamo a toccare il tetto delle 100 milioni di vetture”. La smart mobility, dunque, diventa un’esigenza da realizzare. “Abbiamo condotto 25 esprimenti in altrettante città del Globo, prendendo in analisi le situazioni più differenti. Le auto del futuro dovranno essere connesse, per adattarsi ai flussi di traffico, alle condizioni meteo e a quelle del trasporto pubblico. Che una casa automobilistica promuova l’intermodalitá potrebbe sembrare forse un paradosso, ma se così non fosse sarebbe una scelta miope”.
L’intervento che ha chiuso il primo talk è stato quello di Vincenzo Graepel, del gruppo Graepel, azienda che che produce lamiere forate e che ha realizzato, tra l’altro, il logo dell’edizione 2015 di EcoMondo. “Dopo temi tanto astratti quali la connettività torniamo nel mondo dell’industria dei metalli pesanti”, ha introdotto Fabio Orecchini, presidente del comitato scientifico di H2R. La produzione industriale può essere sostenibile? “Il nostro obiettivo è proprio questo: cercare di crescere rispettando l’ecosistema – ha esordito Graepel -. L’industria pesante deve proiettarsi verso il riutilizzo virtuoso dei materiali”.
Impossibile, però, pensare di fare questo senza una strategia condivisa di ecologia industriale.
La Rivista della Natura è Media Partner ufficiale dell’evento H2R Mobility for Sustainability