Il raggiungimento dei 17 obiettivi di sostenibilità fissati dalle Nazioni Unite sembra un miraggio.
È uno scenario poco confortante quello mostrato dal rapporto redatto da DNV GL, uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale.
Il modello previsionale mostra gli sviluppi del nostro Pianeta nel prossimo decennio e l’esito non è rincuorante: in nessuna regione gli obiettivi, il cui raggiungimento è stato fissato dalle nazioni Unite per il 2030, verrà pienamente raggiunto.
Solo i paesi Ocse riusciranno a fare passi avanti in alcuni campi, ma la forbice tra Sud e Nord del mondo è destinata a crescere.
Quali sono gli obiettivi
Gli obiettivi posti dalle Nazioni Unite sono i seguenti:
– eliminare la povertà;
– porre fine alla fame;
– la salute e il benessere;
– l’educazione di qualità;
– l’eguaglianza di genere;
– l’acqua potabile e l’igiene;
– l’energia pulita e accessibile;
– il lavoro dignitoso e la crescita economica;
– l’industria, l’innovazione e le infrastrutture;
– ridurre le diseguaglianze;
– avere città e comunità sostenibili;
– il consumo e la produzione responsabili;
– contrastare i cambiamenti climatici;
– la vita nelle acque;
– la vita sulla terraferma;
– la pace, la giustizia e istituzioni solide;
– la partnership per il raggiungimento degli obiettivi.
Il mondo nel 2050
Lo studio è andato oltre il limite massimo del 2030, analizzando come sarà il mondo nel 2050.
La popolazione aumenterà a 8,5 miliardi e il PIL mondiale raddoppierà, nonostante la brusca frenata della crescita nelle aree più sviluppate.
I prossimi 15 anni saranno caratterizzati da una crescita considerevole dei consumi energetici che, tuttavia, sarà destinata a stabilizzarsi. I combustibili fossili copriranno ancora il 50% del fabbisogno mondiale, mentre l’altra metà verrà fornita dalle rinnovabili.
Entro il 2050, la temperatura aumenterà di 1,8 gradi ma, nei decenni successivi, il termometro farà registrare due gradi e mezzo in più sulle temperature medie.
Dal punto di vista ambientale, lo sfruttamento delle risorse andrà ben oltre le disponibilità del Pianeta.
Come è stato redatto lo studio
Dopo aver testato diversi modelli, gli esperti di DNV GL hanno deciso di fare riferimento al modello 2052 del futurista Jørgen Randers, al modello DICE (Dynamic Integrated Climate-Economy) del Professor Bill Nordhaus della Yale University e al modello Threshold21 (T21) del Millenium Institute di Washington DC.