Foreste primarie vergini, ricca biodiversità, umidità estrema, grotte grandi come cattedrali, ma anche infinite piantagioni di palma da olio e numerose specie animali minacciate: questo è il Sabah, la regione settentrionale ricca di contrasti del Borneo malese.
Durante l’anno le temperature sono costanti intorno ai 30 °C, l’umidità è molto elevata, pari all’80%, e talvolta l’aria nella foresta tropicale è talmente satura di acqua da renderla quasi irrespirabile. Se si è abbastanza fortunati, non si avrà a che fare con le abbondanti piogge che caratterizzano la regione.
Un ottimo mese per visitare quest’oasi zoologica e botanica è agosto; tuttavia, il clima è molto variabile, trattandosi di una regione tropicale è bene essere preparati a qualsiasi evenienza.
Se lo spirito di avventura e la passione per la natura sono parte di voi, il Sabah non vi deluderà. Ci saranno momenti in cui arriverete a detestare la giungla per la sua totale inospitalità, ma la sua unicità e bellezza vi sorprenderanno e resteranno indelebili nei vostri ricordi.
1 – Ascesa al Monte Kinabalu
Nella lingua locale, Kinabalu significa ‘vedova cinese’ in riferimento ad una leggenda popolare secondo la quale sulla vetta della montagna sarebbe deceduta la moglie di un principe cinese in attesa di vedere la sua barca fare ritorno.
Il Monte Kinabalu, anche noto in lingua Malay come Gunung Kinabalu, è, con i suoi 4.095 metri, la montagna più alta tra l’Himalaya e la Nuova Guinea e si trova all’interno del Kinabalu Park, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2000. L’ascesa alla vetta, Low’s Peak, si effettua in due giorni con l’obbligo di un permesso e di una guida esperta che vi accompagnerà durante tutto il percorso.
L’avventura inizia in mattinata presso il Timpohon Gate (1.866 m) da cui parte una serie interminabile di gradoni di roccia che vi porteranno fino a uno dei rifugi presenti a circa 3.300 metri di quota. Durante il percorso incontrerete molti roditori, tra cui la tupaia di montagna (Tupaia montana), e vi sarà possibile osservare le caratteristiche piante carnivore del genere Nepenthes.
Il clima cambia drasticamente durante il corso della giornata: un denso accumulo di nuvole cariche di pioggia accompagnate da un forte vento sono tipici delle ore pomeridiane e notturne. Alle due e mezza del mattino successivo si inizia la scalata alla cima. I venti si placano, il silenzio regna sovrano e il cielo stellato, insieme alle torce degli scalatori, vi guidano verso Low’s Peak.
Raggiungerete la vetta in tempo per contemplare lo spettacolo di luci e colori al sorgere del sole. Per chi fosse alla ricerca di ulteriore adrenalina, il Monte Kinabalu ospita la via ferrata più alta del mondo (Mountain Torq): parte a 3.776 metri di altezza e offre un percorso con viste meravigliose del Borneo malese.
2 – Fiume Kinabatangan
Con i suoi 560 chilometri di lunghezza il Kinabatangan si aggiudica il primo posto come fiume più lungo del Sabah. I lotti di foresta fluviale ospitano una ricchissima fauna osservabile a pochi metri da piccole imbarcazioni a motore. È molto comune incontrare harem di nasiche (Nasalis larvatus) che si radunano in grande numero, capeggiate da un “maschio alfa”, sugli alberi lungo le sponde.
Si vedono frequentemente anche il macaco cinomolgo (Macaca fascicularis), il coccodrillo estuarino (Crocodylus porosus) e gli splendidi bucerotidi, una famiglia di uccelli caratterizzati da un grosso becco ricurvo. Meno comuni da avvistare sono invece l’orango (Pongo pygmaeus) e l’elefante pigmeo del Borneo (Elaphas maximus borneensis).
A seguito delle forti attività di disboscamento avvenute durante gli anni ’50, la maggior parte del suolo fertile lungo il fiume è stato destinato alle piantagioni di palma da olio e oggi restano solo alcuni lotti di foresta protetta in cui molte ONG stanno incrementando gli sforzi di conservazione creando corridori ecologici che colleghino questi frammenti in modo da permettere lo spostamento delle specie.
Una volta tramontato il sole è d’obbligo avventurarsi a piedi nella foresta per una caratteristica night walk. Nonostante il caldo e l’umidità, avrete ogni centimetro quadrato del vostro corpo coperto per evitare il contatto con le numerosissime specie velenose che abitano queste foreste.
Muniti di torcia sarete accompagnati da una guida naturalistica che vi farà scoprire le creature notturne più incredibili: il centopiedi (Scolopendra subspinipes), il martin pescatore dorsonero (Ceyx erithaca) che trascorre la notte sui rami ad altezza uomo, il loris lento (Nycticebus kayan) e numerose specie di ragni tropicali, tra cui alcuni del genere Nephila.
3 – Le grotte di Gomantong
L’odore pungente del guano di pipistrello e di rondine si avverte ben prima di accedere a queste enormi grotte di roccia calcarea. Famose per i pregiati nidi di rondine raccolti da secoli per preparare zuppe tradizionali, lo spettacolo che si apre all’ingresso è unico nel suo genere: una lingua di guano che avanza come il fronte di un ghiacciaio ricoperta da miliardi di scarafaggi frenetici che banchettano sui resti organici di pipistrelli che, a centinaia, volano dentro e fuori la grotta.
Dotati di caschetto e torcia si cammina lungo un percorso scivoloso in legno che permette di osservare da vicino le creature che qui hanno trovato il loro habitat ideale.
Oltre agli scarafaggi non mancano le scutigere (Scutigera coleoptrata), predatori estremamente veloci che prediligono ambienti freschi e umidi e, i granchi delle grotte (Arachnothelphusa rhadamanthysi), che a centinaia si radunano nelle dense acque dolci ricche di guano che scorrono all’interno.
4 – Valle di Danum
Con un’estensione di 438 chilometri quadrati, la Danum Valley Conservation Area è una riserva forestale protetta di Classe 1 e, in quanto tale, non può essere soggetta ad attività di disboscamento. La famiglia di alberi delle Dipterocarpaceae, con i tipici frutti dotati di ali per la dispersione, domina queste fitte foreste tropicali di pianura, ma non mancano la gigante Koompassia excelsa appartenente alla famiglia delle Fabaceae in grado di raggiungere gli 80 metri di altezza, il fico strangolatore (genere Ficus) e il durian (Durio oxleyanus) noto per i suoi frutti dall’odore particolarmente penetrante e poco piacevole.
Poiché le temperature e il tasso di umidità sono molto elevati, i trekking nella foresta si concentrano durante le prime ore del mattino e nel pomeriggio. Una volta tramontato il sole si parte a bordo di una jeep per un safari notturno.
La fauna è estremamente ricca e variegata; i mammiferi più comuni sono il cinghiale barbato (Sus barbatus), l’elefante pigmeo del Borneo, particolarmente noto durante le ore notturne in cui si sposta in piccoli gruppi sui sentieri, il petaurista rosso (Petaurista petaurista), uno scoiattolo rosso gigante dotato di apposite membrane che gli consentono di volare e planare da un albero all’altro, il piccolo gatto leopardo (Prionailurus bengalensis), il presbite marrone (Presbytis rubicunda) e il gibbone del Borneo settentrionale (Hylobates funereus), noto per la brachiazione, ovvero una modalità di locomozione che sfrutta i lunghi arti anteriori per oscillare da un ramo all’altro.
Altre affascinanti creature includono la tarantola, la sanguisuga tigre, la formica gigante della foresta e il beccolargo rossonero (Cymbirhynchus macrorhynchos), un passeriforme dalle tonalità brillanti.
5- Riserva Naturale di Tabin
Situata nel Sabah orientale, questa riserva si estende per 112.000 ettari (1.120 chilometri quadrati) su formazioni sedimentarie di origine vulcanica. Una particolarità di Tabin sono proprio i suoi vulcani di fango attivi, tra cui il visitabile Lipad mud volcano che viene utilizzato da mammiferi e uccelli come fonte di minerali.
Tra gli anni ’60 e ’80 la riserva fu sottoposta ad intense attività di deforestazione che risparmiarono solo un’area di 9.000 ettari oggi definita la cosiddetta core area in cui la foresta tropicale è rimasta intatta. Il resto di Tabin è ricoperto da foresta secondaria interamente circondata da immense piantagioni di palma da olio.
La riserva di Tabin è abitata da alcune delle specie animali più a rischio di estinzione tra cui l’elefante pigmeo del Borneo, l’orango, la nasica e il loris lento. Fino a maggio 2019 ospitava l’ultimo esemplare maschio di rinoceronte di Sumatra (Dicerorhinus sumatrensis) conosciuto come Tam, la cui scomparsa, seguita da quella della femmina Iman del Borneo Rhino Sanctuary, ha segnato l’estinzione di questa specie in Malesia. D. sumatrensis sopravvive ancora sull’Isola di Sumatra e nel Borneo Indonesiano con un totale di circa 80 esemplari.
Lungo i confini di Tabin, in corrispondenza delle piantagioni di palma da olio, non è raro osservare specie che si sono adattate a questo ambiente di transizione; tra queste vi sono predatori che impiegano le piantagioni come terreno di caccia, per esempio il gatto leopardo e il leopardo nebuloso del Borneo (Neofelis diardi).
6 – Subacquea a Mabul
Per chi disponesse di un brevetto subacqueo le acque del Mare di Celebes sono un’esplosione di vita da non perdere. I meravigliosi fondali e le barriere coralline sono carichi di specie tropicali coloratissime come il pesce scorpione (Pterois volitans), il pesce angelo (Heniochus acuminatus) e il pesce scatola giallo (Ostracion cubicus).
Ovunque guardiate vi sono tartarughe verdi (Chelonia mydas) che riposano sulla barriera o nuotano pacificamente verso il mare aperto.
L’Isola di Mabul, o Pulau Mabul, è una delle varie basi subacquee da cui potersi immergere. Il centro diving dell’isola organizza immersioni giornaliere alla barriera così come corsi intensivi per chi non avesse ancora un brevetto. Se si ha più tempo a disposizione è consigliato immergersi presso Pulau Kapalai e il Sipadan National Park, considerato uno dei migliori siti al mondo per la subacquea.
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