Dopo aver esaminato il linguaggio “corporeo” del nostro cane, cerchiamo ora di comprendere tutto l’insieme di emissioni sonore e olfattive che i nostri compagni utilizzano per comunicare.
Quando si parla di linguaggio sonoro dei cani la prima cosa a cui andremo a pensare è solo una: l’abbaio. Questo tipo di segnale, emesso frequentemente dai nostri beniamini, è diventato col tempo parte integrante delle nostra quotidianità e dell’ ambiente umano. Non esiste casa o luogo dove, vicino o lontano, non si senta l’ abbaio di un cane. Solitamente l’ abbaio viene considerato come una semplice emissione sonora legata per lo più a una minaccia o avvertimento, in realtà il cane comunica attraverso questo mezzo una vastissima quantità di cose. Come capire allora cosa i nostri compagni ci stanno dicendo abbaiando?
Innanzitutto il nostro cane può emettere suoni in maniera molto diversa, a tono alto o basso, prolungati o brevi. Questo ci aiuta parecchio a comprendere cosa il nostro cane sta comunicando: i toni alti sono per lo più legati a momenti di elevata eccitazione (gioco, situazioni stressanti, allarme…) , mentre i toni bassi assumono spesso un ruolo di puro avvertimento.
Infine, come vi ho anticipato nel primo articolo, comprendere esattamente ciò che un cane sta “dicendo” non è possibile attraverso un singolo elemento, è necessario valutare nell’interezza l’insieme dei linguaggi che vengono utilizzati in quel momento. Ricordatevi sempre che i cani comunicano attraverso “tutti se stessi”!
Esiste, poi, una tipologia di abbaio molto particolare, il “buf!”. Tutti noi lo avremo sentito più di una volta, di solito non ha una ripetizione ed è associato a sguardo fisso in una direzione, orecchie alzate e massima attenzione. Questo è un segnale di allarme, usato molto frequentemente dalle mamme per avvertire i cuccioli che qualcosa sta avvenendo. Se mai vi troverete davanti a una cagnolina con i suoi cuccioli e lei emetterà questo “buf”, vedrete tutti i piccoli sparire nel giro di pochi secondi. Anche gli adulti utilizzano questo particolare abbaio per inviare un allarme, infatti, se per caso passate davanti a un cancello e un cane inizia ad abbaiarvi, il primo segnale emesso sarà proprio un “buf”.
-Abbaiare non è di certo l’ unico mezzo sonoro che i nostri compagni hanno a disposizione. Ecco gli altri sistemi:
-Ringhio: anch’ esso modulabile, da tonalità basse e profonde a ringhi “aperti” e carichi di aggressività. Assume il chiaro ruolo di avvertimento.
-Uggiolii: utilizzati in situazioni di gioia, di tensione o di tristezza.
-Guaito: massimo spavento, dolore. I cuccioli utilizzano spesso il guaito per fermare le “sgridate” dei genitori (Ho capito! Non lo faccio più!), viene utilizzato anche fra cani adulti.
-Latrato: il latrato è un suono udibilissimo, emesso per lo più da cani impiegati nella caccia, permette di comunicare la posizione anche a lunga distanza.
-Sospiro: indica per lo più un rilassamento.
-Ansimare: non è sempre un segno di stanchezza o sete, i nostri cani utilizzano questo segnale in situazioni di stress o disagio. L’ ansimo fa parte di una serie di segnali detti “segnali calmanti” di cui vi parlerò più avanti.
È, infine, importante sapere che i cani comunicano attraverso l’ olfatto, essi hanno infatti una serie di ghiandole feromoniche poste su alcune parti del corpo (per citare le più “produttive”: labbra, mento, orecchie, polpastrelli, zona scapolare, zona genitale e anale). I feromoni prodotti da queste ghiandole hanno al loro interno delle vere e proprie tracce di chi li ha rilasciati, e addirittura del suo stato emotivo! Quando i nostri cani annusano tutte le pipì e feci che trovano in giro (frequentemente con sommo disgusto dei proprietari), stanno in realtà acquisendo un gran numero di informazioni su chi c’è in giro e su ciò che succede, attraverso i feromoni rilasciati assieme ad esse … un vero e proprio quotidiano olfattivo!
Gesti come lo strisciare le zampe al suolo, i fianchi contro oggetti o muri, girarsi a pancia all’aria e strisciare la schiena al suolo, sono tutti atti al rilascio di feromoni (o in alcuni casi all’ acquisizione di feromoni particolarmente positivi e gradevoli). Ecco inoltre perché i cani si conoscono fra di loro (e con noi) annusando frequentemente nelle zone del muso e dei genitali, sono infatti in questi punti che vengono rilasciate le maggiori quantità di feromoni.
Siamo infine giunti alla conclusione di questo breve (e spero utile) viaggio attraverso il linguaggio dei nostri compagni, ancora una volta vi invito a osservare e ascoltare i vostri cani e quelli degli altri. Affinate sempre di più queste capacità, solo così potrete comprendere a pieno tutto ciò che i cani hanno da dire … e fidatevi, è davvero tanto!
Dopo aver imparato ad “ascoltare” è importante iniziare a dialogare, nel prossimo articolo parleremo della nostra comunicazione nei confronti dei nostri amici a quattro zampe, avvalendoci del valido aiuto della mia fedele compagna Sidra.
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