Ancora poco e non sentirete già più parlare di Daniza. E neppure delle altre decine di orsi che si aggirano fra le valli trentine e le regioni confinanti. Non ne sentirete più parlare almeno fino a un nuovo incidente, o a un fatto che scateni quella forma di animalismo alla Disney dei giornalisti e, a cascata, dei lettori. Dimenticatevi le due pagine dedicate al “caso Daniza” dal Corriere, dimenticatevi i servizi al Tg1 e gli editoriali dei “famosi”. Dimenticatevi la “rivolta” sul web (l’ennesima, per la verità), gli internauti che hanno insistentemente postato e twittato sono tornati a occuparsi del look di Belen e i selfie di Balotelli.
Il tema orsi torna a inabissarsi, come sempre. A quei pochi che davvero interessano le sorti dell’orso bruno sulle Alpi, segnaliamo qualche link: www.orso.provincia.tn.it , www.life-arctos.it , www.pnab.it/natura-e-territorio/orso/life-ursus.html . Su queste pagine, da tempo, con serietà e dedizione sono forniti aggiornamenti sull’evoluzione del progetto di reintroduzione degli orsi in Trentino e nelle Alpi Centrali. È possibile leggere anche un dettagliato Rapporto Orso (pubblicato almeno dal 2007) curato dal Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento con il contributo del Museo delle Scienze di Trento e del Parco Naturale Adamello Brenta.
Per ironia della sorte, l’edizione 2013 del Rapporto riporta in copertina una bella foto scattata proprio all’orsa Daniza in val d’Algone nella primavera dello scorso anno.
Suggeriamo un’attenta lettura, in particolare a quella pletora di giornalisti, opinionisti e commentatori che hanno denunciato la scarsa informazione dedicata al progetto Life Ursus in tutti questi anni. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire… e peggior asino di chi non vuol leggere.
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