La separazione dell’America del Sud dall’Africa – nell’ambito della tettonica a zolle proposta per la prima volta da Wegener nel 1912 – avvenne 90 milioni di anni fa, 30 milioni di anni dopo rispetto a quanto si è sempre pensato. Lo conferma la scoperta in Niger del Rugops primus, animale appartenente alla famiglia degli abelisauri, raggruppamento tassonomico che gli scienziati da sempre riconducono al distaccamento dei due continenti, fino a oggi riferito a movimenti tettonici risalenti a 120 milioni di anni fa. Si pensava, infatti, che gli abelisauri fossero una prerogativa del continente sudamericano, evolutesi quando ormai le due masse continentali si erano già divise.
Con l’identificazione del dinosauro nigeriano la scala dei tempi geologici che ha segnato le fasi principali della deriva dei continenti è in parte da rifare. Il periodo di riferimento è sempre il Cretaceo, ma cambia il cosiddetto “stage” cronologico, riferibile non più all’Aptiano, ma al Cenomaniano.
Gli studiosi dell’Università di Chicago, che hanno condotto la ricerca, già noti per aver riportato alla luce i resti del cosiddetto “SperCroc” (il mastodontico coccodrillo lungo come un autobus, che 110 milioni di anni fa terrorizzava perfino i dinosauri), spiegano che il Rugops primus era un animale lungo dieci metri, molto vorace, che si cibava prevalentemente di carcasse di animali morti. Era parente dell’Abelisaurus comahuensis, vissuto nel Campaniano del Cretaceo superiore in Sud America. La famiglia è stata descritta per la prima volta negli anni Ottanta, in seguito a una serie di ritrovamenti paleontologici avvenuti in Argentina.
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