Ogni mese gli apicoltori hanno una pagina diversa da leggere nel calendario delle api e nella storia che gli alveari raccontano annualmente. Lavorano al ritmo delle api e svolgono un’attività che è prima di tutto ascolto della natura.
Avvicinandoci al nuovo raccolto, una delle apicoltrici biologiche di Mielizia, Paola Bidin, ci guida attraverso un puntuale racconto della sua attività, sfogliando insieme le pagine di questo meraviglioso calendario.
di Paola Bidin
Il primo trimestre dell’anno
Gennaio
La natura sembra ancora addormentata, ma negli alveari silenziosamente ricomincia il ciclo della vita: le regine depongono le prime uova da cui nasceranno le api del nuovo anno e le operaie mantengono il nido a 35 °C anche quando fuori la temperatura scende sotto lo zero.
Per non vanificare quest’enorme sforzo, l’apicoltore si limita a brevi visite degli alveari per assicurarsi che le scorte non scarseggino e per stringere i nidi in modo da ridurre il volume da scaldare. In apiario approfitta per svolgere piccoli lavori di manutenzione all’esterno degli alveari, ma in azienda i preparativi fervono: tutto il materiale deve essere pronto alla fine dell’inverno, perché poi non ci sarà più tempo…
Febbraio
Le prime fioriture regalano il polline necessario ad alimentare la covata e iniziano a nascere le giovani api che daranno il cambio a quelle che hanno resistito per tutto l’inverno.
Nelle giornate soleggiate con temperature superiori al 12-14 °C è possibile visitare rapidamente gli alveari per controllare ancora che le scorte di miele presenti siano sufficienti ed eventualmente sopperire con del nutrimento. All’orecchio attento dell’apicoltore sarà possibile individuare le colonie orfane: all’apertura dell’arnia, infatti, le famiglie rimaste malauguratamente senza regina si riconoscono da un differente brusio che assomiglia ad un richiamo o a un pianto. Con gesti esperti saprà, quindi, riunire queste colonie con quelle più deboli dell’apiario ma provviste di regina giovane, in modo da dare a queste ultime un’iniezione di energia.
Marzo
Le temperature più miti e le diverse fioriture forniscono agli alveari un buon apporto di nettare e polline che ne favorisce la crescita: il numero delle api aumenta velocemente e l’apicoltore può finalmente dedicarsi a visite approfondite per controllare che non ci siano famiglie malate e accompagnare lo sviluppo dei nidi concedendo nuovi favi da costruire e deporre, facendo però attenzione ai ritorni di freddo. Verso la fine del mese provvede a bilanciare la forza delle colonie, sottraendo favi di covata e api a quelle più esuberanti per rafforzare quelle più deboli in modo che siano tutte in grado di affrontare la stagione dei raccolti, ma facendo ben attenzione a non trasferire le regine.
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