Quante varietà di banane ci sono? I più non avrebbero alcun dubbio a rispondere a questa domanda: una sola. E, infatti, non avrebbero tutti i torti: la varietà di banana consumata oggi, in tutto il Pianeta, è essenzialmente una: la Cavendish.
Eppure, esistono quasi un migliaio di varietà differenti e ce ne sono persino di blu (Blue Java Banana) e di rosse (Red Dacca). Fino alla metà del secolo scorso, la cultivar più diffusa era la Gros Michael. Poi un’epidemia ne decimò i raccolti, facendo spazio alla varietà Cavendish, che rappresenta oggi il 99% delle banane consumate al Mondo.
Come e dove si coltivano le banane
La banana è uno dei frutti maggiormente consumati al mondo: la Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, stima che ogni anno si producano 107 milioni di tonnellate di banane, con un consumo pro capite che raggiunge i 12 chilogrammi all’anno.
I frutti che arrivano sulle nostre tavole sono prodotti principalmente in Ecuador. Purtroppo, la coltivazione della banana è tra quelle che richiedono il maggior uso di pesticidi: le piantagioni, ampie anche 5mila ettari, sono irrorate con fertilizzanti chimici almeno 40-50 volte l’anno.
A rimetterci non è solo l’ambiente: nelle coltivazioni di banane lavorano milioni di braccianti sottopagati e continuamente esposti agli agenti chimici.
Per arrivare a destinazione in tutti i paesi del mondo con il giusto grado di maturazione, i caschi di banane vengono caricati sulle navi cargo quando ancora sono molto acerbi. La maturazione del frutto avverrà poi durante il viaggio.
Futuro a rischio
In futuro non è detto che questo frutto rimarrà tanto popolare e diffuso come lo è oggi. Il fungo parassita Tropical Race 4 (TR4), infatti, sta minacciando la sopravvivenza del 95% dei raccolti. In assenza di biodiversità, ogni epidemia potrebbe essere fatale.
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