La crisi delle bollette, con l’impennata dei prezzi che mette in difficoltà famiglie e imprese, è sempre più difficile da comprendere e interpretare. Sta diventando complesso distinguere fra le questioni legate alla crisi energetica e all’aumento dei prezzi dell’energia, da un lato, e quelle connesse alla guerra in Ucraina e alle importazioni di gas russo, dall’altro.
Italy for climate, l’iniziativa della Fondazione per lo sviluppo sostenibile che promuove l’attuazione di una Roadmap climatica per l’Italia, ha pubblicato la nuova edizione del report “I 10 key trend del 2021 in Italia”, (scarica qui il documento) che punta i riflettori proprio sull’origine della crisi delle bollette.
Una crisi che dal punto di vista temporale precede l’esplosione del conflitto militare, che richiede soluzioni, oltre che di breve, anche di medio e lungo termine. Soluzioni che possono essere trovate proprio nelle politiche di contrasto al cambiamento climatico.
Origini della crisi energetica
È stata la guerra in corso a innescarla? O trova le sue radici nelle scelte del passato? Dal report “I 10 key trend del 2021 in Italia” emerge come la crisi energetica fosse già iniziata nel 2021 per un mix di fattori legato alla ripresa dei consumi post pandemia.
Lo stallo delle rinnovabili ha di nuovo aumentato l’import di combustibili fossili (gas e petrolio), portando la nostra dipendenza energetica a essere fra le più alte in EU.