Il World Economic Foum, di recente, ha definito l’accesso all’acqua come una delle sfide più ardue a cui la nostra società è chiamata a rispondere.
In occasione proprio della Giornata dell’Acqua, svoltasi il 22 Marzo, Greenpeace ha realizzato un documentario esclusivo che mostra i danni collaterali provocati dalle centrali a carbone.
Non solo inquinamento ma anche siccità. I dati raccolti dall’associazione ambientalista mostrano, infatti, che le centrali consumano la stessa quantità d’acqua necessaria al sostentamento di oltre un miliardo di persone.
Su scala globale, il 44% delle centrali a carbone sono collocate in aree geografiche già sottoposte a forte stress idrico. Un quarto di queste si trovano in zone classificate come ad alto rischio di siccità.
I casi più eclatanti, e al contempo più gravi, sono quelli della regione cinese della Mongolia Interna, area semi-desertica ma con importanti giacimenti di carbone, e quella della regione centro indiana di Maharashtra, secondo stato del Paese per densità di popolazione.
Inoltre, Greenpeace riferisce che, in zone già particolarmente sottoposte a stress idrico aggravato anche dalla siccità portata dai cambiamenti climatici, i conflitti tra agricoltori per l’uso dell’acqua sono già in corso.
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