I pericoli che corrono orche, pangolini e gorilla è purtroppo cosa nota. Si parla spesso di bracconaggio anche di lupi, di elefanti per l’avorio e di caccia illegale di grandi felini. Ma non si sente quasi mai parlare della scomparsa delle giraffe. Una silenziosa e veloce estinzione, che non sembra avere tregua. Le ultime stime sullo stato delle giraffe ci dicono che negli ultimi 30 anni le popolazioni di giraffa in Africa siano diminuite fino al 40% e questo trend negativo non si ferma. Secondo la IUCN SSC GOSC, la popolazione delle giraffe nell’Africa dell’est è generalmente in diminuzione, mentre sono in crescita le popolazioni nel sud dell’Africa.
Delle nove sottospecie, quattro sono in aumento (G. c. angolensis, G. c. giraffa, G. c. peralta, G. c. rothschildi), quattro sono in diminuzione (G. c. antiquorum, G. c. camelopardalis, G. c. reticulata, G. c. tippelskirchi), e una si mantiene stabile (G. c.
thornicrofti).
Nel dicembre del 2016 la IUCN Red List of Threatened Species ha dichiarato che la specie di Giraffa camelopardalis è in un pericolo di estinzione “Vulnerable”.
Attualmente la popolazione globale delle giraffe consta di meno di 70.000 individui in natura. Nel 1985, la popolazione di giraffe era di 155.000 in natura, nel 1999 si stimava una popolazione di più di 140.000 esemplari. Nel 2016 la stima era di circa 97.500 individui, e approssimativamente 1.144 in cattività.
I motivi per cui la giraffa attualmente si trova minacciata e in una situazione di pericolo possono essere dovuti al fatto che nei secoli scorsi le giraffe erano un obiettivo comune tra i cacciatori. Il loro corpo era usato interamente sia per cibo, che per portafortuna, monili, souvenir, il manto per strumenti musicali o tendaggi, ed il fumo che si creava dal loro corpo bruciato era usato per riti tradizionali. Nel 1800 gli esploratori europei, inoltre, iniziarono a cacciare le giraffe per sport.
La deforestazione, nel Sahel, ai fini commerciali, di insediamento e per allevamento di bestiame ha portato le giraffe a trovarsi in situazioni di difficile adattamento a questi nuovi habitat, sebbene la specie conviva bene con il bestiame. Tuttavia la stessa deprivazione dell’habitat, ha portato le popolazioni di giraffe ad una rapida diminuzione della sua
popolazione.
Oltre alla perdita dell’habitat, le guerriglie e le operazioni militari hanno portato la giraffa a perdere sempre di più il suo areale e trovarsi in una forte
minaccia. Il bracconaggio, la caccia illegale ed i cambiamenti climatici continuano a influire negativamente sulle popolazioni di Giraffa camelopardalis.
Le giraffe hanno perso l’areale in Eritrea, Guinea, Mauritania, Senegal, Angola, Mali, e Nigeria. Sono però state introdotte in Rwanda e Swaziland.
La minaccia maggiore è quindi la frammentazione e la distruzione dell’habitat dovuta alla conversione del territorio per attività agricole ed allevamenti, le altre minacce sono altresì causate da azioni umane quali caccia illegale, bracconaggio ed insediamenti urbani.
I progetti di conservazione
In Tanzania, in cui è l’animale nazionale simbolo la giraffa è protetta dalla legge; ed è specie protetta nella maggior parte del territorio africano. La caccia è attualmente legale in alcune parti del SudAfrica, mentre la caccia illegale avviene ancora in molte parti del territorio ed è punibile con la reclusione.
Gli interventi per la conservazione della specie di Giraffa camelopardalis sono promossi ed eseguiti dalla IUCN, dalla GCF e dalle azioni delle riserve private africane.
I progetti di conservazione hanno quindi la triplice funzione di sensibilizzare le popolazioni locali e occidentali, di effettuare ricerche sulle dinamiche della popolazione, la stabilità ecologica, l’ecologia e l’etologia della specie e di ridurre i rischi attraverso interventi sulle politiche nazionali e le legislazioni (IUCN). Si mira quindi a rafforzare i controlli locali contro il bracconaggio e la caccia illegale e proteggere l’habitat attraverso recinti e confini stabiliti al fine di creare zone protette e monitorate.
Lo Stato nigeriano ha sviluppato il National Giraffe Conservation Strategy e grazie a questo sostegno, la popolazione di Giraffa camelopardalis è aumentata di otto volte nel giro di vent’anni. La giraffa di Rothschild è sotto la protezione del Kenyan Wildlife (Conservation and Management) e nella Repubblica dell’Uganda le giraffe sono sotto la protezione del Preservation and Control: Act of 1959 ; Chapter 198, e fanno parte del « First Schedule of the Act » per cui gli animali non possono essere catturati e cacciati.
L’Africa dell’est e il Sudafrica hanno contribuito all’aumento della popolazione di Giraffa camelopardalis, attraverso il turismo ed il consumo sostenibile e mantenendo stabile la diversità genetica.
In Sudafrica, tuttavia, le proprietà private in cui sono distribuite le giraffe, dovrebbero compiere controlli più sistematici nei controlli delle vendite degli esemplari tra i diversi parchi privati, al fine di poter contribuire maggiormente nella conservazione della specie.
In Zambia gli sforzi vengono focalizzati sui controlli delle estrazioni di minerali, al fine di mantenere stabile la piccola popolazione che vive nella valle Luangwa.
Dobbiamo conoscere le giraffe per proteggerle. Dobbiamo urlare la loro scomparsa, per riuscire a fermarla. Dobbiamo sapere che stiamo perdendo i giganti eleganti della savana. I giganti buoni che ci insegnano a vivere con la testa tra le nuvole ed i piedi per terra… piedi che ora devono correre più veloce del bracconaggio, più veloce del cambiamento climatico, più veloce dell’estinzione.