Nell’ottobre del 2018, la tempesta Vaia ha provocato lo schianto al suolo di milioni di alberi sull’Altipiano dei Sette Comuni e raso al suolo quasi 400 ettari di foresta nel solo Comune di Asiago, quasi il 10% dell’intera proprietà comunale, causando un danno ambientale ed economico senza precedenti.
Per ricostruire la superficie forestale in un’area complessiva di circa 8 ettari, attraverso la messa a dimora di circa 2000 piantine di conifere e latifoglie, l’Università di Padova, fra le più antiche al mondo, ha lanciato un progetto in occasione del suo Ottocentenario: il “Bosco degli 800 anni”.
La profezia di Mario Rigoni Stern
Si tratta di un’area molto cara allo scrittore Mario Rigoni Stern, alle pendici del Monte Zebio nel Comune di Asiago. Lo scrittore – che ricordiamo ha avuto una laurea honoris causa a Padova in Scienze forestali e ambientali – nelle descrizioni che nelle sue opere fa dei boschi, pone in evidenza la stretta connessione tra leggi naturali e comportamenti degli ecosistemi forestali e su queste basi critica le modalità di rimboschimento adottate sull’Altipiano dei Sette Comuni alla fine della Prima Guerra Mondiale.
Si trattava di una previsione quasi profetica, che quasi anticipava i gravi accadimenti che tale gestione avrebbe comportato al patrimonio forestale a seguito della tempesta Vaia.
Nella lectio in occasione della consegna della Laurea, Mario Rigoni Stern disse: «L’abete rosso uniformemente impiantato su aree abbastanza ampie cresceva sì con sviluppo annuale generoso, ma era anche molto fragile nel suo equilibrio… certo è che a considerare questo errore, non si capisce perché nel rimboschimento di quel dopoguerra non si pensò anche al faggio, all’abete bianco, al larice e a latifoglie adatte al terreno e al clima dell’Altipiano che avrebbero permesso la nascita di una foresta più naturale».
«L’impegno dell’Università di Padova per la creazione di un popolamento forestale caratterizzato da una composizione e una struttura in linea con i concetti cari allo scrittore e validi sul piano ecologico-forestale vuole testimoniare l’impegno che da sempre distingue il nostro Ateneo nella tutela dell’ambiente e nella volontà di trasmettere un’idea di cultura sociale dove uomo e natura coesistono e reciprocamente si valorizzano» sottolinea il prof. Raffaele Cavalli, docente del Dipartimento di Territorio e sistemi agro-forestali e ideatore del progetto, che prevede un atto convenzionale con il Comune di Asiago, proprietario dell’area.
L’Ufficio Fundraising dell’Università dà la possibilità a ciascuno di essere protagonista fattivo del progetto tramite la “Campagna Bosco 800”: collegandosi al sito www.unipd.it/sostieni/bosco800 è possibile fare la propria donazione per il rimboschimento (1 pianta = 10 euro).