Un gruppo interdisciplinare di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), della Planetek Italia Srl e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha pubblicato sulla rivista Scientific Reports, del gruppo Nature, uno studio statistico che mette in relazione le anomalie elettromagnetiche nella ionosfera con successivi forti terremoti, di magnitudo uguale a 5.5 o superiore.
Lo studio “Precursory worldwide signatures of earthquake occurrences on Swarm satellite data” ha analizzato i dati magnetici e di plasma nella ionosfera, misurati a una quota di circa 500 km, cercando tracce elettromagnetiche di accoppiamento con la litosfera terrestre in occasione di grandi terremoti.
«L’importanza di questo lavoro è duplice – sottolinea Angelo De Santis, Dirigente di Ricerca dell’INGV e primo autore dell’articolo –. Da un lato, abbiamo potuto confermare statisticamente che, durante la fase preparatoria di un forte terremoto, esiste un accoppiamento tra la litosfera, dove accadono i terremoti, e la sovrastante ionosfera».
«Il secondo aspetto è la conferma della legge empirica di Rikitake, secondo la quale il tempo di anticipo dei precursori dipende dalla magnitudo del terremoto: quanto più è lungo il tempo di anticipo del precursore, tanto più sarà forte il terremoto».
«Il risultato del nostro lavoro è molto importante, ma nonostante le anomalie individuate siano statisticamente legate all’occorrenza dei terremoti, esse non permettono ancora di poter effettuare previsioni degli eventi sismici, per le quali occorre passare da un approccio statistico a uno deterministico, cosa che richiederà ulteriori studi nel futuro».