Furono le acque sotterranee l’elemento fondamentale che consentì al cammino evolutivo di proseguire per la sua strada senza gravi intoppi. Lo rivela uno studio condotto da Marck Cuthbert dell’Università del Nuovo Galles nei pressi della famosa Gola di Olduvai, in Tanzania, da sempre ritenuta la culla del genere umano.
In questa sede gli archeologi hanno individuato strati geologici che confermano gravi fluttuazioni climatiche che avrebbero potuto portare al prosciugamento di fiumi e laghi. I primi ominidi, grazie alla loro buona capacità di deambulazione e a un’intelligenza sempre più progredita, sarebbero stati in grado di superare i problemi di siccità identificando sorgenti direttamente collegate a movimenti di acque sotterranee, determinanti per la sopravvivenza della specie.
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