Avvistati con una certa regolarità ad ogni estate, i delfini della specie Grampus griseus (grampi) cinque anni fa erano di colpo apparentemente scomparsi dalla loro zona consueta nel Ponente ligure. Nei giorni scorsi, la bella sorpresa per i ricercatori dell’Istituto Tethys e per i partecipanti a bordo del motorsailer Pelagos, che hanno avvistato un gruppo di questi delfini a circa venti miglia a sud di Sanremo.
«Erano almeno 15 animali, tra cui due giovani e un piccolo di quest’anno» racconta Sabina Airoldi, direttore del progetto Cetacean Sanctuary Research, che da oltre 30 anni svolge ricerche su un’area che copre un terzo dell’intero Santuario, con base a Portosole Sanremo.
«In mare balene e delfini non sono distribuiti a caso; individuare gli habitat delle varie specie nel Santuario Pelagos, è da sempre tra le priorità della nostra ricerca» aggiunge Maddalena Jahoda, responsabile della divulgazione scientifica di Tethys. «In altre parole, l’improvvisa scomparsa dei grampi poteva essere una sorta di campanello d’allarme».
Dopo il periodo di stop forzato dovuto all’emergenza sanitaria, l’Istituto Tethys Onlus riparte con le spedizioni in mare di citizen science, aprendo al pubblico l’opportunità di affiancare i ricercatori.
La formula della citizen science riguarda la partecipazione operativa di persone che desiderano osservare da vicino il mondo della ricerca scientifica, senza necessariamente aver maturato esperienze in merito.
L’Istituto Tethys, organizzazione non profit per lo studio e la tutela dell’ambiente marino, da sempre sostenitore di queste iniziative, ha da poco riaperto al pubblico due spedizioni: una nel Santuario Pelagos, organizzata dal Cetacean Sanctuary Research, e l’altra nella Grecia Ionica, organizzata dallo Ionian Doplhin Project.
Entrambe le spedizioni prevedono un turno di sei giorni che si svolgerà nel primo caso in barca, partendo da Portosole Sanremo, e nel secondo in gommone, partendo da Vonitosa. Le iniziative proseguiranno fino a settembre.
Il mare dopo il lockdown
Questo progetto di Tethys, pur essendo partito in ritardo a causa del Covid-19, quest’anno è arricchito da un’opportunità unica: quella di esplorare il mare dopo il lockdown. A causa della diminuzione della presenza umana, infatti, balene e delfini sembrano essere tornati a popolare i mari. Scoprire questi cambiamenti prima di un totale ritorno alla normalità, è quindi un’occasione irripetibile.
L’ Istituto Thetys si occupa del rapporto tra i cetacei e il loro habitat, lo studio del Cetacean Sanctuary Research ha appena raggiunto i 30 anni di attività durante i quali ha raccolto la più cospicua mole di dati scientifici al mondo riguardo l’area marina protetta del Santuario, che si estende dalle coste liguri alla Corsica.
Quest’area comprende otto specie diverse di balene e delfini, costituendo un ecosistema unico, per il quale è fondamentale un monitoraggio costante.
L’area della Grecia Ionica ospita una delle cominità di delfini più a lungo studiate, anche in questo caso è importante un continuo aggiornamento sulle condizioni ambientale per la tutela degli animali e del loro habitat.
Entrambe le zone quest’anno hanno subito i vantaggi di una diminuzione dell’impatto umano, a causa della pandemia da Covid-19. Il mare, probabilmente, per un periodo è tornato ad essere come molto tempo fa, ben prima che fossero attuate delle ricerche scientifiche odierne. Esplorare il Mediterraneo nel 2020 potrebbe quindi portare gli studi a risultati inaspettati.
Il progetto Cetacean Sanctuary Research è sostenuto da: Fondazione MAVA, Comune di Sanremo, Portosole Sanremo, Canon, Amer yachts, olio Carli, Biolù.
Info per le misure anti-Covid-19 adottate.
Tel.: 02 7200 1947
E-mail: tethys@tethys.org