Chi pensa che tra gli animali i comportamenti sessuali siano solo quelli “normali” etero e che le dinamiche siano solo quelle disneyane di Bamby e i suoi amici si sbaglia di grosso.
Praticamente in tutte le specie, sia di vertebrati, sia di molti invertebrati, assistiamo a comportamenti sino a pochi decenni fa ritenuti anomali e che invece sono molto diffusi tanto da essere, in alcuni casi, quasi la norma.
Omosessualità
Cominciamo dalla situazioni considerata “contro natura” per eccellenza: l’omosessualità. Sono circa 1500 le specie in cui sono stati documentati comportamenti che vanno appunto da varie “effusioni” e giochi sessuali, ad accoppiamenti e sino a comportamenti genitoriali in coppie dello stesso sesso .
Leoni, iene, giraffe, cani, scimmie (soprattutto quelle antropomorfe come bonobo e scimpanzè), pecore, mucche, bisonti, marmotte, delfini, trichechi, pinguini, albatros e via di questo passo, con una lista appunto lunghissima.
In realtà nella maggior parte di questi casi dovremmo parlare di scelte “bisex”, con durate spesso temporanee.
La funzione di questi comportamenti sessuali negli animali non è casuale o solo ludica, ma è spesso legata a elevate densità e a sex-ratio squilibrati. In molti casi questa sembra avere come obiettivo la diminuzione dell’aggressività intraspecifica, soprattutto tra i giovani maschi, o anche il rinforzo dei rapporti sociali all’interno del branco/gruppo.
In altre situazioni, per lo più tra gli invertebrati, lo scopo è più fine ed è paradossalmente legato ad ottenere un maggiore successo riproduttivo.
Ad esempio nei maschi di coleottero tribolio della farina (Tribolium castaneum), dove si accoppia con altri maschi circa il 50% dei soggetti. Una ricerca condotta dagli entomologi della Tufts University di Boston ha evidenziato che in questo insetto l’omosessualità ha anche un valore adattativo, dal momento che consente ai maschi di avere comunque una prole, mediante la fecondazione indiretta delle femmine: sebbene questo sia avvenuto solo nel 7% dei casi, infatti, lo sperma trasferito durante l’accoppiamento tra due maschi è stato poi passato a una femmina in un successivo accoppiamento del maschio ricevente, che quindi più che omossessuali ha appunto comportamenti “promisqui”.
Il sesso orale
È stato riscontrato in alcune specie ma è decisamente molto più raro. Tra i vertebrati è stato documentato solo in una specie di scimmia antropomorfa, il bonobo (noto “sporcaccione” tra gli animali) e in due specie di grossi pipistrelli frugivori asiatici, Cynopterus sphinx e Pteropus giganteus.
Nel primo caso, il sesso orale sembra essere un’attività ludica o un atto di riconciliazione in caso di scontri, mentre in entrambe le specie di pipistrelli assume un ruolo strategico durante la copulazione.
Sesso orale dei maschi sulle femmine è stato poi osservato tra gli invertebrati nel ragno della corteccia di Darwin (Caerostris darwini).
In molti serpenti vi sono poi delle vere orge, con decine di soggetti impegnati in accanite contorsioni e tra cui spiccano a loro volta adattamenti particolari, come nel caso del serpente giarrettiera (Thamnophis sp.), dove alcuni maschi si travestono quasi fossero dei “trans” per ridurre l’eccessiva aggressività di altri maschi più grossi durante le ammucchiate.
Peraltro vi sono diverse altre specie capaci (come anche l’uomo) di fingersi del genere opposto. Per esempio, il calamaro opalescente femmina (Doryteuthis opalescens) può esibire per pochi secondi falsi testicoli per porre fine ad attenzioni maschili indesiderate.
La masturbazione
È diffusissima tra molte specie di mammiferi, compresi gli “eterei” delfini, e dove ogni organo è utile per spassarsela, come in alcune specie di scimmie che usano anche la coda a tal fine. Sempre tra le scimmie antropomorfe, come oranghi o il solito bonobo, è stato addirittura documentato l’impiego di “sex toys”, come flessibili bastoncini, per sollazzarsi.
Un comportamento che anche in questo caso viene spiegato con la riduzione dell’aggressività all’interno del branco (rilasciando endorfine e diminuendo l’ormone dello stress, il cortisolo), oltre all’utilità nella pulizia delle vie genitali ed alla conseguente riduzione del rischio di infezioni.