El Niño che sta per arrivare quest’anno, secondo le rilevazioni satellitari della NASA, potrebbe essere forte quanto quello memorabile dell’inverno 1997-98.
“Il tempo sul Nordamerica nel prossimo inverno non sarà certo regolare, anche se i fenomeni meteorologici degli ultimi anni fanno ormai perdere significato alla parola normale!” ha dichiarato Bill Patzert, climatologo della NASA, all’Earth Observatory.
Il fenomeno de “El Niño” – che in spagnolo significa “bambinello”, in quanto l’evento atmosferico è associato al periodo di Natale – è causato dal riscaldamento delle acque nel Pacifico centrale e centro-orientale, attorno all’Equatore. Questo evento causa un’inversione dell’andamento degli alisei e influisce sulle precipitazioni e sul regime dei venti in tutto il pianeta.
Le due mappe fornite dalla NASA mostrano la comparazione tra i livelli della superficie dell’acqua nell’ottobre 1997 e 2015. La superficie dell’acqua si espande con l’aumento della temperatura e le situazioni nei due rilevamenti appaiono molto simili. Le acque più calde sono rappresentate in rosso nei due grafici.
Gli esperti temono che El Niño di quest’anno potrebbe addirittura essere il più forte dal 1950, cioè da quando ne viene misurata l’intensità. Le conseguenze? Forti nevicate nel Nordovest degli Stati Uniti e inverno piovoso nel Sudest; siccità nel Sudest asiatico e in Australia.
E in Italia? Non si hanno certezze sull’influenza de El Niño sul continente europeo. C’è chi prevede un inverno freddo e secco e chi, per esempio il modello inglese di previsioni “Reading”, mite e piovoso.
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