Cento grandi aziende sono responsabili del 71% delle missioni globali. Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Climate change che ha preso in analisi l’impatto sul Pianeta prodotto dalle più grandi compagnie del mondo.
Lo scopo del progetto, secondo gli studiosi che lo hanno redatto in collaborazione con il Climate Accountability Institute, è quello di fare chiarezza sul reale impatto ambientale delle aziende, in modo da offrire agli investitori e ai governi uno strumento col quale orientarsi.
«Un quinto delle emissioni globali è supportato da investimenti pubblici – ha spiegato Pedro Faria, direttore del progetto -. Questo dato attribuisce una significativa responsabilità agli investitori che finanziano questi progetti».
Le conseguenze
Lo studio ha tracciato le emissioni di inquinanti nell’aria utilizzando i dati dal 1988 ad oggi. Secondo il report, queste cento aziende hanno contribuito per il 57% all’emissione di Co2 nell’atmosfera, oltre che all’aumento delle temperature (50% delle responsabilità) e all’innalzamento dei livelli del mare (30%).
Anche due italiane in classifica
Tra i nomi che compaiono nella classifica ci sono i big dei combustibili fossili, come Shell, Saudi Aramco e British Petroleum.
Nella lista trovano spazio anche due aziende italiane: si tratta di Eni – che sarebbe responsabile dello 0,3% dell’aumento delle temperature- e il gruppo Italcementi, responsabile secondo il report dello 0,02% dell’aumento della colonnina di mercurio.
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