La maggior parte dello sfruttamento del suolo per uso umano è dovuto all’allevamento. La Fao prevede che il consumo di carne nel mondo sia destinato a crescere del 73% entro il 2050 e che questo comporterà un ulteriore incremento dei sistemi di allevamento su vasta scala, con un impatto negativo sull’ambiente.
Già oggi, in Europa il 71% dei terreni agricoli presenti è destinato al bestiame.
Il dato arriva dalla nuova indagine condotta da Greenpeace che, incrociando i dati pubblici della Commissione Europea e di Eurostat, ha potuto fare una stima sul peso che gli allevamenti hanno sull’agricoltura del Vecchio Continente.
Quanto valgono i terreni
In particolare, si scopre che il 63% delle terre arabili è destinato alla produzione di mangime per gli animali degli allevamenti, mentre la restante percentuale è adibita a pascolo.
Ingente il valore economico di questi terreni che, secondo l’associazione, equivarrebbe a una somma compresa tra 28 e 32 miliardi di Euro. «Questo dato assume un contorno allarmante se si considera che tale cifra equivale al 18-20% del bilancio totale dell’Unione Europea», spiega l’associazione.
Tante emissioni, poche calorie
Nonostante incidano in maniera tanto profonda, gli allevamenti forniscono una minima parte delle calorie consumate quotidianamente dalla popolazione onnivora. Secondo le stime dell’associazione Essere Animali, gli alimenti di origine animale forniscono in media solo il 18% delle calorie e il 37% delle proteine assunte.
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