Assidue frequentatrici delle mangiatoie per uccelli, le cinciallegre (Parus Major), sono tra gli uccellini più vivaci e colorati che possiamo trovare nei nostri giardini: le dimensioni, il cappuccio nero, le macchie guanciali bianche e il ventre giallo le distinguono da tutti gli altri.
Il loro aspetto tenero e buffo, in realtà, nasconde un lato del loro comportamento sconosciuto a molti: quando il clima invernale diventa troppo rigido per trovare insetti, semi, noci o bacche (loro fonte di nutrimento abituale) le cinciallegre diventano delle cacciatrici spietate di uccellini e piccoli mammiferi!
Già nel 1889 un importante ornitologo, Howard Saunders, notò le attività rapaci di questi uccellini scrivendo nella sua opera (Manual of British Birds) di aver assistito alla predazione su piccoli uccelli e, in alcuni casi, perfino su pipistrelli.
Ed è proprio su quest’ultimi che sono state fatte delle osservazioni più recenti: in alcune caverne in Ungheria, durante l’inverno, i pipistrelli comuni (Pipistrellus pipistrellus) in ibernazione vengono stanati dalle cinciallegre per essere uccisi e poi divorati.
Cinciallegre zombie
Ma questa attività predatoria delle cince nasconde un lato più macabro: infatti sembrano avere una netta predilezione per il cervello delle loro prede!
Probabilmente l’alto contenuto di colesterolo lo rende uno degli organi più adatti per fornire il giusto apporto di grassi, indispensabili nei mesi più freddi.
Le attività di caccia e le relative tecniche vengono tramandate alla prole e apprese dagli altri membri del gruppo, nulla di strano se teniamo conto della straordinaria intelligenza e versatilità di questi uccelli.
Infatti questi animali danno sfoggio delle loro abilità mentali in più di un’occasione: sfruttano più o meno qualsiasi situazione per procurarsi un pasto facile e spesso utilizzano anche degli oggetti per arrivare al cibo.
Tutto questo contribuisce a rendere l’agguerrita cinciallegra uno degli uccelli più diffusi nel nostro territorio e nel resto d’Europa.
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