Pochi animali catturano la nostra immaginazione quanto le farfalle. I loro magnifici colori e il loro volo aggraziato soddisfano i nostri sensi; le associamo alla primavera e a quel senso di rinnovamento che questa stagione rievoca. Siamo affascinati dal loro incredibile e misterioso ciclo vitale, nel quale attraverso il processo di metamorfosi un bruco strisciante si trasforma in una meravigliosa creatura volante e vivacemente colorata. Le farfalle sono parte della nostra vita, appartengono alla nostra arte, al nostro folclore, alla cultura, alla magia e al mito.
I lepidotteri però sono importanti anche dal punto di vista scientifico, poiché costituiscono degli ottimi bioindicatori. La loro presenza o assenza rappresenta infatti un importante segnale dello stato di salute di un ambiente, essendone esse completamente dipendenti nei vari stadi del loro sviluppo. Inoltre anche lo studio di questi animali ha contribuito alla scoperta dei numerosi meccanismi biologici che hanno guidato i processi evolutivi ed ecologici responsabili dell’incredibile biodiversità oggi presente sulla Terra.
Per quanto riguarda la vita media di una farfalla, alcune specie di lepidotteri vivono per breve tempo senza mai spostarsi dal luogo in cui sono nate, altre invece possono compiere lunghi viaggi e migrare da un continente all’altro, alla ricerca di fonti di cibo e aree idonee per la riproduzione.
La maggior parte dei bruchi ha una sua pianta nutrice sulla quale si nutre e si accresce, alcuni sono predatori e si cibano di piccoli insetti, mentre altri ancora vivono accuditi all’interno dei formicai.
Una volta fuoriuscite dalla crisalide le farfalle compiono evoluzioni straordinarie per conquistare il partner e convincerlo a riprodursi. Per difendersi dai nemici hanno adottato svariate tecniche, dall’utilizzo di sostanze velenose, al camuffarsi con colorazioni mimetiche, al fuggire velocemente utilizzando comportamenti strategici.
Negli ultimi 50 milioni di anni le farfalle si sono diversificate in una quantità incredibile di specie; sono infatti più di 20.000 le farfalle diurne conosciute e se consideriamo anche quelle notturne, le falene, si arriva a più di 165.000 specie conosciute; i lepidotteri sono il secondo gruppo animale più numeroso al mondo, solo i Coleotteri presentano un numero maggiore di specie.
Morfologia
Il termine lepidottero deriva dalle parole greche “lepis” e “pteròn” che significano “scaglia” e “ala” e rivela già la caratteristica distintiva di questo gruppo di animali, l’avere cioè le ali interamente ricoperte da minuscole scaglie. Per il resto le farfalle possiedono le stesse caratteristiche generali comuni agli gruppi di insetti: sei zampe, tranne per alcune eccezioni in cui il primo paio è atrofizzato (come nei maschi di molte ninfalidi), e il corpo suddiviso in capo, torace e addome.
Capo
Il capo dei lepidotteri è abbastanza piccolo e la sua superficie è quasi interamente occupata da due grandi occhi composti, cioè formati da centinaia o migliaia di ommatidi. Gli ommatidi sono simili a piccole lenti contenenti uno strato di cellule sensibili alla luce e collegate al cervello per mezzo di numerosissime connessioni nervose. Le farfalle hanno perciò una visione a mosaico, come la maggior parte degli insetti; ogni piccola lente capta una parte di immagine e la invia al cervello, il quale dopo aver elaborato le diverse informazioni, le unisce insieme in modo da ricreare un’immagine unica proprio come se fosse un mosaico. I lepidotteri hanno un’ottima percezione dei colori, necessaria per la ricerca dei fiori, delle piante nutrici e del partner.
I loro occhi sono sensibili ai raggi ultravioletti e per questo motivo la loro percezione dei colori è comunque differente dalla nostra. Nell’area compresa tra i due occhi composti sono inserite le antenne, costituite da numerosi piccoli segmenti; proprio in base alla loro forma è possibile capire se siamo di fronte a una farfalla diurna o a una falena. In generale nei lepidotteri le antenne sono rivestite da piccolissime scaglie e sono la sede di numerosi organi sensoriali con funzioni olfattive e tattili; infatti, se si osserva una farfalla posarsi su un fiore, si può notare che essa non appena atterra porta le antenne sui petali per “saggiare” e riconoscere il polline da succhiare.
L’apparato boccale è di tipo succhiatore e presenta un organo caratteristico, la spiritromba; questa è costituita da una mascella modificata a formare una lunga proboscide suddivisa in due parti che si riuniscono in un unico canale nel momento dell’utilizzo. In condizione di riposo la spiritromba viene tenuta avvolta a spirale, sotto il capo. Attraverso questa lunga cannuccia farfalle e falene succhiano gli alimenti di cui si nutrono, in particolare il nettare che è la principale fonte di cibo nella maggior parte delle specie.
Torace
Il torace dei lepidotteri ha forma compatta e, in quasi tutte le specie, è ricoperto da una folta peluria. È diviso in tre parti: il protorace che si articola con il capo e porta il primo paio di zampe, il mesotorace sul quale si articolano il secondo paio di zampe e le ali anteriori, il metatorace, generalmente più piccolo e sul quale si articolano il terzo paio di zampe e le ali posteriori. Nei lepidotteri sono presenti sempre due paia di ali, con quelle anteriore in genere più grandi. Ogni coppia di ali per lato è unita e durante il volo si muove all’unisono; nelle farfalle l’unione avviene solo per mezzo di un’ampia sovrapposizione delle ali. Le ali dei lepidotteri sono formate da una doppia membrana sovrapposta e sostenuta da una serie di strutture tubulari dette nervature. La disposizione delle nervature varia nelle diverse famiglie e risulta quindi molto importante per la classificazione. Sia la faccia inferiore che quella superiore delle ali sono completamente ricoperte da numerosissime piccole scaglie embricate le une con le altre, proprio come le tegole di un tetto. In ogni scaglia sono contenuti i pigmenti che permettono alle farfalle di sfoggiare le loro meravigliose e vivaci livree. La colorazione dell’ala sembra avere un ruolo nella regolazione termica dell’animale.
di Gianluca Ferretti
Nei prossimi post andremo alla scoperta di alcune delle più belle farfalle osservabili sul territorio italiano.
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