Quando si parla di cambiamenti climatici le problematiche sono talmente numerose che spesso preferiamo puntare il dito verso l’esterno piuttosto che analizzare il nostro comportamento.
Con una popolazione mondiale di oltre sette miliardi, e una stima di nove per il 2030, è semplice realizzare quanto ogni singola decisione che facciamo influenzi, direttamente o indirettamente, le emissioni dei gas serra.
Ci sono numerose azioni giornaliere che causano elevate emissioni serra: spesso si parla del tipo di trasporto scelto oppure della quantità di elettricità ed acqua utilizzata nelle nostre case. Nonostante se ne parli ancora molto poco, la nostra dieta e la distanza percorsa dagli alimenti che consumiamo sono le componenti che maggiormente influenzano i cambiamenti climatici.
Tra i dati più impressionanti ci sono quelli relativi alla produzione di carne rossa come manzo e agnello, in quanto i ruminanti necessitano enormi quantità di cibo e acqua per crescere. Basti pensare che per ottenere un chilo di carne rossa sono necessari circa sei chili di mangime e 40.000 litri di acqua.
Apprendere questi dati solitamente è impressionante, ma vi è una buona notizia: non è necessario adottare una dieta vegana per salvare il Pianeta!
Infatti, una dieta a base vegetale emette circa 1,5 ton/CO2 all’anno rispetto alle 3,5 ton/CO2 di una dieta con carne rossa, ma è bene sapere che eliminare carne rossa dalla nostra dieta riduce questo dato a 1,9 ton/CO2. Il consumo di pollame e maiale ha un’impronta ambientale minore rispetto al consumo di manzo e agnello. Restano però le questioni etiche.
Uno sforzo aggiuntivo per ridurre le emissioni consiste nel comprare frutta e verdura in stagione e cercare di essere sempre consapevoli della provenienza e quindi della distanza percorsa in quanto, emissioni a parte, la frutta e la verdura che vengono trasportate per lunghi tragitti sono solitamente prematuramente refrigerate per permetterne la conservazione, riducendo nettamente la concentrazione di vitamine e minerali.
La transizione a consumatori responsabili non è certamente semplice e indolore ma, quando personalmente mi fermo a pensare che tonnellate di cibo e migliaia di litri d’acqua vengono dedicati al consumo animale invece che a quello umano, ritengo necessaria un’analisi di coscienza che consideri le generazioni future e il futuro del nostro Pianeta, che nonostante tutto ha permesso la nostra sopravvivenza per migliaia di anni.