A Milano livelli di inquinamento atmosferico da biossido di azoto (NO2) sono di gran lunga superiori ai limiti di legge.
A dirlo è la prima mappa dell’inquinamento da NO2 di Milano, che è stata realizzata da Cittadini per l’Aria onlus, grazie al prezioso supporto di 200 abitanti dell’area metropolitana.
I dati sono stati presentati oggi nel corso di una conferenza, durante la quale l’Associazione ha ricordato i rischi che l’esposizione a questo inquinante provoca, formulando poi una serie di richieste all’Amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Sala per migliorare la situazione.
Progetto unico che parte dal basso
Il progetto “NO2, no grazie” ha visto coinvolti 200 cittadini milanesi, che hanno posizionato 219 piccoli campionatori passivi sui pali davanti a casa, a scuola e ai luoghi di lavoro. «Questa mappa è la prima nel suo genere e non esisterebbe senza l’attivazione dei cittadini – ha detto la presidentessa dell’Associazione Anna Gerometta -. Ogni cittadino che ha partecipato al progetto ha reso possibile questo straordinario risultato, pagando il costo del kit e facendosi carico della collocazione e rimozione dai punti di campionamento secondo le istruzioni ricevute». Il campionamento è stato effettuato nel periodo dall’11 febbraio 2017 all’11 marzo 2017.
I risultati
I dati raccolti sono poco confortanti. Su base mensile, il 96% dei campionatori posizionati ha misurato concentrazioni di NO2 superiori al limite di 40 µg/m3 prescritto – su base annua – dalla legge.
Solo 8 campionatori passivi sono rimasti sotto il limite. Il 46% dei campionatori ha rilevato su base mensile concentrazioni fra i 50 e i 60 µg/m3, vale a dire già abbondantemente al di sopra del limite di legge stabilito su base annuale. Quasi un terzo, il 29% dei campionatori, ha invece rilevato concentrazioni elevatissime, che vanno dai 60 agli 80 µg/m3. Quattro campionatori – quelli posizionati in Viale Bodio, Viale Certosa, Viale Majno, Via Porpora – superano, addirittura, quest’ultimo valore. Invece, il campionatore con l’espozione mensile più bassa è risultato essere quello posizionato in via Ledro, in zona Niguarda (24 µg/m3).
I dati raccolti a cavallo tra febbraio e marzo sono stati poi trasposti nel dato di concentrazione media annua. Le stime indicano che ben l’84% dei punti campionati dai cittadini nell’area metropolitana ha concentrazioni annue di NO2 superiori al limite di legge. Solo 35 dei 219 campionatori, invece, hanno registrato un livello di concentrazione annuale inferiore ai 40 µg/m3, il limite massimo consentito.
Le cause e i rischi del NO2
La prima causa dell’inquinamento da NO2 è risultato essere il traffico veicolare, in particolar modo quello dei mezzi diesel, che nell’area metropolitana rappresentano il 50% delle vetture circolanti.
Queste, anche dotate di motori di ultima generazione, emettono una quantità di NOX mediamente 4/5 volte superiore ai limiti di legge.
I danni causati dal biossido di azoto includono asma, irritazione delle mucose, bronchiti e anche patologie più gravi, quali edema polmonari e enfisemi. Le fasce più colpite sono gli anziani e i bambini, oltre ai soggetti già affetti da patologie dell’apparato respiratorio.
Inoltre, le ultime ricerche scientifiche hanno messo in evidenza gli effetti nocivi del NO2 sul feto, sullo sviluppo polmonare di neonati e bambini e sui danni al sistema cognitivo causati ai più piccoli e agli anziani.
Cosa si può fare
«Questo è il momento giusto per Milano per cambiare livello di ambizione su mobilità, tutela della salute e del benessere dei suoi cittadini, diventando un esempio trainante a livello regionale, padano e nazionale – ha aggiunto la Gerometta -. Se ciò non accadrà, vorrà dire che questa amministrazione accetta di governare una città con una qualità dell’aria fuori legge e che danneggia la salute dei suoi stessi cittadini.Il Sindaco Sala ha già dimostrato di essere consapevole del problema dei diesel aderendo al programma Revolution’air lanciato a marzo da C40-Cities».
Nello specifico, l’associazione Cittadini per l’Aria ha sollecitato ilConsiglio e la Giunta Comunale ad azioni concrete e rapide.
L’obiettivo è quello, a partire già dal 2018 di attivare zone a basse emissioni (LEZ) con il divieto di circolazione assoluto per veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 senza filtro antiparticolato e un sistema di tariffazione che dissuada l’entrata in città di mezzi inquinanti. L’obiettivo finale, da raggiungere entro il 2025, è quello di estendere la LEZ a tutti i veicoli con motore diesel.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com