Pochi giorni fa (giugno 2014) sono stati pubblicati i risultati di una ricerca curiosa sugli scimpanzé, volta a valutare i loro “gusti musicali”. Non è un’idea così campata in aria, visto che tempo fa si era già capito che anche uno scimpanzé neonato presenta un apprezzamento innato per suoni piacevoli anche per noi uomini.
Ma quello che gli scienziati della Emory University (Atalanta, Stati Uniti) hanno fatto è stato scendere in maggiore dettaglio: e cioè che tipo di musica piace a queste scimmie. Così hanno proposto a 16 individui in cattività diverse tipologie di brani con basi ritmiche occidentali, compresi blues, rock, pop e classica, e poi altre musiche di origine indiana e africana. Gli animali potevano scegliere di ascoltare i brani oppure spostarsi in aree dove non c’era musica. Dai test è emerso che gli scimpanzé preferiscono la musica africana e indiana rispetto a quella occidentale. Purtroppo la ricerca non specifica quali composizioni e autori sono stati proposti, ma pare che le preferenze delle scimmie siano dovute alla base ritmica: quella occidentale ha ritmi più regolari, ripetitivi e cadenzati di quella africana e indiana. Secondo i ricercatori gli scimpanzé possono percepire questi ritmi forti e prevedibili come una minaccia o un segnale di allarme, simili a quelli prodotti dai maschi dominanti battendo i piedi, le mani contro i tronchi.
Una ricerca come questa, che può apparire abbastanza sterile, è in realtà un passo avanti nella comunicazione tra noi e le scimmie antropomorfe perché può contribuire a rendere il grande pubblico più vicino e partecipe del futuro di questi animali. Un grande musicista, Peter Gabriel, ex leader dei Genesis ha usato questa chiave per dare un suo contributo alla conservazione degli scimpanzé. “Lavoro con un sacco di musicisti provenienti da tutto il mondo – ha detto Gabriel. Spesso non abbiamo una lingua comune, ci sediamo dietro i nostri strumenti e cominciamo a suonare, questo è il nostro modo per comunicare. Così ho pensato che lo stesso approccio potesse funzionare con gli scimpanzè”. Il musicista ha messo un bonobo, uno scimpanzé pigmeo, (il famoso Kanzi del Great Apes Trust di Des Moines, Iowa, già noto per le sue capacità di comunicare con gli uomini) davanti ad una tastiera e il risultato è stato sorprendente, come si può in parte apprezzare in questo video – http://artforbonobohope.org/project/peter-gabriel. “Kanzi ha dimostrato di avere una vera predisposizione al suono. E’ stato un po’ come conoscere i nostri antenati e fare musica con loro”.
L’impegno di Gabriel per il futuro è raccogliere fondi per la conservazione di queste scimmie in natura e finanziare ulteriori studi sul tema. Per informazioni: bonobohope.org .
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