Il Natale è alle porte e ancora molte persone hanno la cattiva idea di poter regalare animali come fossero beni di consumo, spesso cercando di acquistarli con le stesse modalità, comprandoli sulla Rete.
Un animale non è però uno smartphone e il primo consiglio è proprio la valorizzazione di questa differenza: un essere vivente non è un oggetto, comporta impegni e anche sacrifici e non può essere regalato, per tantissime ottime ragioni, che si trasformano nelle cause di cessioni e abbandoni.
La scelta di dividere la vita con un animale richiede riflessioni ponderate, non emotive e molta attenzione sia sulla provenienza che sulle esigenze dell’animale, che possono non coincidere con quelle del futuro adottante.
Le scelte consapevoli sono quelle che portano, nella stragrande maggioranza dei casi, a convivenze serene, riducendo il rischio di compiere errori di valutazione che possono spalancare per gli animali le porte dei rifugi, dove potrebbero anche restare chiusi per sempre.
Scelte consapevoli
Prima di decidere di dividere la nostra vita con un animale dobbiamo conoscere i suoi bisogni, i costi in termini economici e metterli in relazione con le nostre possibilità. Se abbiamo un budget ristretto dobbiamo riflettere sul fatto che un compagno a quattro zampe ha un costo in danaro, per cibo e spese veterinarie, che possono anche essere importanti in caso di malattie o traumi.
Il tempo si dice non costi nulla, ma non è così e occorre sapere quali sono le esigenze del nostro futuro compagno di vita.
Se parliamo di cani, ad esempio, ci sono delle grandi differenze nelle loro necessità, dovute al temperamento, all’indole e alle attitudini che non devono essere sottovalutate: un alano, solo per fare un esempio con una razza che tutti conoscono, può essere molto ingombrante ma anche molto pigro, con bisogno di fare movimento completamente diverso da uno dei tanti cani da pastore o dei cani da caccia. Questo dimostra che non basta pensare “voglio un cane”, ma bisogna chiedersi con quale cane si possa costruire un rapporto felice e duraturo. Dimenticandosi di scegliere un animale solo sulla base di un criterio estetico o di un bisogno momentaneo.
La pandemia ha purtroppo dimostrato che troppi animali, presi durante il tempo dele restrizioni, sono poi finiti in strada o in rifugio quando le persone hanno ripreso la solita vita, fatta di impegni, spostamenti e nuove esigenze.