Nome
Ballerina gialla (Motacilla cinerea)
Descrizione
Si distingue dalla più comune Ballerina bianca per avere petto e sottocoda di colore giallo, con mento e gola neri nel maschio, biancastri in inverno e nella femmina. Tipico è il portamento oscillante del corpo, provocato dal continuo scattare su e giù della coda.
Fenologia
Sedentaria e dispersiva, presenta popolazioni settentrionali e orientali migratrici. Sverna a sud dell’areale, fino a Mediterraneo, Medio Oriente e Africa settentrionale e orientale.
Habitat
Nidifica a stretto contatto dell’acqua, lungo fiumi, canali, torrenti, ruscelli, su rive di laghi e bacini artificiali, preferibilmente in ambienti ombrosi e pietrosi di aree montane, alto-collinari e di fondovalle. La presenza di acqua corrente risulta particolarmente importante, mentre la qualità delle acque (compromessa da inquinamento e acidificazione) risulta apparentemente avere meno effetto sulla densità riproduttiva. In Pianura Padana nidifica localmente lungo corsi d’acqua ombrosi con salti d’acqua e manufatti, oltre che in muri di vecchi edifici.
Distribuzione
La sottospecie nominale, che interessa l’Italia, è presente in Africa nord-occidentale ed Europa, fino al Caucaso e l’Iran; M. c. melanope si rinviene in Asia, dagli Urali all’Afghanistan, quindi a est fino al fiume Amur; M. c. robusta: Asia orientale, dalla Kamchatka al Mare di Okhotsk e a sud fino a Cina nord-orientale e Giappone; M. c. patriciae nelle isole Azzorre; M. c. schmitzi a Madeira; M. c. canariensis nelle isole Canarie. In Italia è parzialmente sedentaria e nidificante sulla penisola, in Sardegna, Sicilia e in alcune isole minori. La popolazione italiana è stimata in 40.000-80.000 coppie.
Stato di conservazione
Il suo stato di conservazione viene valutato favorevole a livello europeo. Le fluttuazioni a cui è soggetta la popolazione sembra siano correlate soprattutto con inverni rigidi che possono comportare cali nel breve periodo, con riduzione delle densità e sparizione in ampie aree. Un ulteriore fattore di minaccia è rappresentato da interventi antropici di degrado o distruzione di habitat idonei alla nidificazione o ospitanti le specie di cui si nutre, quali trasformazioni dei corsi d’acqua e opere di arginatura e regimazione
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri