Sulle implicazioni economiche a livello comunitario che comporterebbe la Brexit – vale a dire l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea – si è discusso a lungo.
Un altro aspetto, altrettanto importante ma meno pubblicizzato, è quello legato all’impatto che questa scelta potrebbe avere sull’ambiente. ”Per quanto riguarda l’inquinamento ambientale siamo tra i peggiori d’Europa – ha spiegato Sam Lowe della rete di organizzazioni ambientaliste Friends of the Earth -. A tutelarci ci sono sopratutto le leggi comunitarie”.
Ad avvalorare l’ipotesi è anche uno studio condotto dall’Institute for European Environmental Policy (IEEP), secondo il quale le politiche ambientali dell’Unione Europea di questi anni hanno avuto un impatto positivo sull’ecosistema britannico. Non è mancata la smentita del fronte pro Brexit, secondo il quale lo studio non fornisce affatto dati assoluti.
“Dirty man of Europe”
Quando la Gran Bretagna entrò nell’Unione, nel 1973, il soprannome poco lusinghiero con il quale era conosciuta era quello di “Dirty Man of Europe”.
Il territorio britannico era uno tra più inquinati del Continente e nella Terra di Albione si registravano le più alte concentrazione di piogge acide ed emissioni di anidride solforosa.
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