Non è una semplice boutade, ma una candidatura al Premio Nobel per la Pace a tutti gli effetti. L’iniziativa lanciata da Caterpillar (Radio2) è partita con una raccolta di firme in oltre 50 città italiane. “L’idea non è nostra”, ha spiegato Sara Zambotti, conduttrice del programma insieme a Massimo Cirri. “Noi l’abbiamo vista in giro, ci è piaciuta tanto e abbiamo deciso di provare a fare le cose sul serio”.
Valerio Di Vincenzo, medico di Pescara (www.bike4truce.org) e il sito Bikeitalia l’avevano già promossa. Ma di fronte a una buona idea ha poca importanza la primogenitura. La bicicletta si merita il Nobel per la Pace. Le ragioni? Infinite. Caterpillar ha provato a raccoglierle in una sorta di manifesto ideologico: la bicicletta è il mezzo di spostamento più democratico a disposizione dell’umanità, non causa guerre, non inquina, riduce di molto gli incidenti stradali, elimina le distanze tra i popoli, è uno strumento di crescita per l’infanzia e, in passato, è stata usata dai movimenti di liberazione e resistenza di molti paesi.
Le firme non sono richieste dal comitato del Nobel, ma servono per creare entusiasmo attorno a quest’idea. La procedura ufficiale richiede invece il sostegno di un ex Nobel oppure dei parlamentari del Paese di provenienza. Nel frattempo comunque è necessario parlare di questa idea e farla circolare, nella speranza di vederla crescere. Chiunque può raccogliere le firme per la candidatura e diventare un HUB di Bike The Nobel. Basta stampare e attaccare nel proprio locale, ufficio, negozio, associazione, ecc. la locandina scaricabile.
È un obiettivo ambizioso, ma non impossibile, tanto più che chi pedala è abituato alla fatica. E ricordiamoci: la bicicletta rende l’uomo migliore.
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