Nome
Cannaiola comune (Acrocephalus scirpaceus)
Descrizione
La Cannaiola comune ha parti superiori del corpo bruno uniforme, parti inferiori bianco-fulve. Nel piumaggio si distingue con difficoltà dalla simile Cannaiola verdognola, mentre il canto risulta diagnostico ai fini della determinazione, in quanto prolungato e ripetitivo, assai differente da quello della congenere.
Fenologia
In Italia è nidificante, migratrice regolare e svernante occasionale. La Cannaiola comune è un migratore a lungo raggio che sverna nell’Africa sub-sahariana raggiungendo a sud lo Zambia.
Habitat
Specie strettamente legata agli ambienti umidi e paludosi, la Cannaiola comune nidifica lungo le acque dolci o salmastre, anche poco estese: paludi, laghi, lagune, stagni, fiumi, torrenti, canali, fossati. Colonizza il fragmiteto puro (Phragmites) o in associazione con altre piante igrofile erbacee o arborescenti mostrando però densità particolarmente elevate in canneti omogenei. In genere si insedia nella fascia di vegetazione folta e semisommersa da acqua bassa; raramente nella zona asciutta contigua o in assenza di Phragmites.
Distribuzione
Nel Paleartico occidentale la Cannaiola comune si riproduce nelle zone con clima continentale delle medie latitudini entro la fascia definita dalle isoterme di luglio di 10-32 °C e piovosità nello stesso mese inferiore ai 75 mm. In Italia ha una distribuzione ampia ma frammentata, in quanto limitata ai residui ambienti palustri con canneti che ne costituiscono l’habitat riproduttivo. Le popolazioni riproduttive più cospicue sono localizzate nella Pianura Padana centrale ed orientale dove raggiungono densità fino a 4-5 coppie per ettaro. La popolazione nazionale è stimata in 30.000-60.000 coppie.
Stato di conservazione
Negli ultimi decenni le popolazioni europee di Cannaiola comune hanno mostrato tendenze demografiche stabili o positive e la specie gode di uno stato di conservazione favorevole. La conservazione delle popolazioni nidificanti di Cannaiola comune è strettamente legata al mantenimento delle zone umide, specificatamente alla vegetazione ripariale a canneto.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri
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