Il Cheetah Conservation Fund (CCF) nasce nel 1990, quando la Dr. Laurie Marker, zoologa americana impegnata in prima linea già dal lontano 1974 nella cura e tutela dei ghepardi, decide di fondare un’organizzazione no-profit per la salvaguardia e reintroduzione nel proprio habitat di questi splendidi felini. Dagli Stati Uniti decide quindi di trasferirsi in Namibia, paese nel quale vive (e sopravvive) la comunità più numerosa di ghepardi al mondo. Vende tutto quanto possiede e acquista ettari di terreno sui quali sorgerà il CCF. Il quartier generale del CCF sorge a circa 45 km ad est di Otjiwarongo, nella parte settentrionale del paese.
Oggi, a distanza di più di 30 anni, il CCF è certamente l’organo più prestigioso al mondo per quanto concerne la ricerca, conservazione, tutela e reintroduzione del ghepardo nel proprio ambiente naturale. Nel corso della sua attività, il CCF ha sviluppato numerosi progetti orientati alla ricerca sui ghepardi, e alle difficoltà di vario genere che questi felini incontrano. Grande attenzione è dedicata anche a tutto quanto ruota intorno alla vita del ghepardo: gli allevatori africani che vivono e lavorano nella regione vengono educati e direttamente supportati dal CCF perché si stabilisca una convivenza pacifica fra uomo-bestiame-ghepardo (Progetto “Cani Pastori dell’Anatolia” allevati al centro e affidati alle famiglie di allevatori per proteggere il bestiame), mentre le risorse naturali del territorio vengono utilizzate per produrre nuove risorse (Progetto “Bushblok”, tronchetti di cespugli invasivi del bush pressati e utilizzati come legna da ardere).
Il CCF opera attivamente nel settore della ricerca scientifica e genetica dei ghepardi: gli esemplari che arrivano al Centro, cuccioli rimasti orfani o ghepardi feriti, vengono sottoposti ad analisi complete per verificarne lo stato di salute, ricevono le cure adeguate per una pronta reintroduzione nell’ambiente (quando possibile) e per ogni individuo vengono prelevati campioni di DNA per l’elaborazione di database, nei quali verranno riportate dettagliatamente tutte le informazioni su ciascun esemplare. Il CCF possiede da alcuni anni l’unico laboratorio di genetica dell’Africa, che permette la ricerca sul campo, senza inutili perdite di tempo. Il Centro, supportato da personale specializzato, tirocinanti e studenti che arrivano da tutto il mondo, collabora con numerose fondazioni, centri di recupero, zoo e parchi naturali dislocati in tutto il mondo: regolarmente viene redatto lo Studbook, un vero e proprio manuale riportante i dati censiti a livello mondiale sullo stato generale di salute e sviluppo di tutti i ghepardi, sia quelli in cattività che quelli selvatici. Il CCF è un’organizzazione no-profit che sovvenziona le proprie attività tramite donazioni volontarie, donazioni che in gran parte arrivano da privati che sostengono la causa, ma anche da associazioni ed enti di vario genere che, per un fine comune, optano per una sorta di “sponsorizzazione”.
Negli Stati Uniti, in Canada, Australia e Regno Unito sono attive le diverse “filiali” del CCF, ma in molti altri paesi operano i partner affiliati, in Europa soprattutto. In Italia, dal 2015, è nata l’associazione CCF Italia, che promuove gli obbiettivi del CCF sul proprio territorio, dalla divulgazione di informazioni nonché all’organizzazione di eventi per la raccolta di fondi destinati ai ghepardi dell’Africa. Le iniziative per la raccolta fondi sono eventi di varia natura: da una semplice cena fra sostenitori e amici, a una serata di informazione con proiezioni di foto e filmati, o come succede in tutti i Paesi partner, con una maratona a sostegno dei ghepardi, la Corsa per i Ghepardi (“Run For The Cheetah”).
Chewbaaka è stato per molti anni l’ambasciatore ufficiale del CCF: rimasto orfano e soccorso quando aveva pochi giorni è cresciuto accanto alla Dott.ssa Marker, passeggiando con lei nel bush, e affiancandola negli incontri ed eventi ufficiali nel Centro. La sua scomparsa, nell’ aprile del 2011, ha lasciato un vuoto profondo nel cuore di Laurie, e di tutte le persone che hanno avuto la straordinaria opportunità di conoscerlo.
Il 4 dicembre, in tutto il mondo si celebra la Giornata Internazionale del Ghepardo, che coinvolge scuole, università e privati che raccolgono fondi da inviare in Namibia.
Attualmente, al CCF Namibia si è aggiunto un nuovo Centro che si trova in Somaliland, e che si occupa, grazie alla cooperazione del Governo dello Stato, delle cure e della tutela dei cuccioli confiscati ai bracconieri che da Paesi quali Kenia, Sudan, Etiopia e Somalia, attraversano il Somaliland per raggiungere tramite una rotta che passa attraverso lo Yemen, la Penisola Arabica, dove i cuccioli verranno venduti a caro prezzo a ricchi sceicchi dei Paesi Arabi.
Questa nuova attività del CCF si è dimostrata vincente, tramite il supporto di LICIT, l’intelligence che si occupa di stanare le bande di criminali che si occupano di commercio illegale di animali esotici. Questo traffico è al 4. posto in ordine al giro di affari, dopo la droga, le armi e la tratta di esseri umani.
Solo tramite l’educazione, la sensibilizzazione dei locali e l’aiuto dei governi dei Paesi coinvolti si potranno interrompere questi flussi che costano la vita di 300 ghepardi l’anno, ma che soprattutto comportano l’uccisione delle madri.
Per maggiori informazioni sulle attività del CCF, i progetti, gli obiettivi raggiunti, le iniziative visitate il sito ufficiale:
E in Italia: