Si avvicina la notte di Halloween e fra un po’ sarà tutto un furoreggiare di zucche. E’ un’usanza che affonda le radici nella notte dei tempi, anche se in passato, specie in Irlanda, in onore della leggenda di Jack-o-lantern, non si usava la zucca (Cucurbita maxima), ma il cavolo rapa (Brassica oleracea). Si è già detto tanto sull’argomento, ma a proposito della nota cucurbitacea non si è ancora parlato in termini chimici. Lo facciamo noi oggi, a un paio di settimane dalla fatidica notte.
Da dove partire? Innanzitutto dal colore. La zucca, non è un mistero, è famosa per la sua spiccata colorazione arancione. Dipende dal cosiddetto beta carotene, la stessa molecola organica che colora le radici delle carote, costituita da quaranta atomi di carbonio e cinquantasei atomi d’idrogeno. Appartiene alla grande famiglia dei carotenoidi, sostanze tipicamente vegetali, e contribuisce al benessere dell’organismo, contrastando malattie polmonari, epidermiche e dell’apparato visivo.
C’è l’aroma della zucca, quel profumo caratteristico percepibile quando si rompe la scorza del vegetale. In questo caso a farla da padrone è un alcol (l’esanolo), un liquido oleoso incolore, lo stesso che contraddistingue l’erba appena tagliata. Come tutti gli alcoli è identificabile per la presenza del cosiddetto gruppo ossidrile (OH).
Il profumo della zucca in scatola è frutto dell’azione di più molecole organiche. Il metilbutanale, della numerosa famiglia delle aldeidi, è contrassegnato da una firma ben specifica, suggellata da un doppio legame chimico fra un carbonio e l’ossigeno. E’ responsabile degli “effluvi” emessi dai pini, dagli agrumi, e dai roseti. Il metilbutanale si trova anche nel famoso Chanel n°5, il profumo più venduto di sempre con più di ottanta milioni di flaconi distribuiti nel mondo, dalla sua nascita a oggi. Lo volle Coco Chanel, dopo avere interpellato il chimico Ernest Beaux, il profumiere per antonomasia. E ne godette anche la diva delle dive, Marylin Monroe.
C’è poi il furanone della famiglia dei lattoni, presenti in molti altri vegetali fra cui la comunissima fragola (Fragaria vesca).
Infine, parlando di zucche e di Halloween, un riferimento va alle spezie ottenute dalla lavorazione della cucurbitacea. Si evidenzia in tal caso la presenza degli aromi visti finora associati all’eugenolo, liquido oleoso estratto dalla cannella, e da quelli emessi dalla noce moscata, il seme di un albero delle isole Molucche.
Insomma, la zucca di Halloween nasconde molti più segreti di quelli che la “mitologia” più spiccia vuol fare credere.
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