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La comunicazione del cane: ecco come comprendere i segnali

La comunicazione del cane: ecco come comprendere i segnali

Raffaele Ortisi Raffaele Ortisi 13 Mag 2016

“Gli manca solo la parola!”, quante volte descrivendo i nostri cani pronunciamo questa frase? E se vi dicessi che i cani hanno la parola, e anzi la usano continuamente per comunicare con noi? Ovviamente con il termine “parola” non intendiamo una vera e propria comunicazione verbale, ma un insieme estremamente complesso di segnali fisici e sonori. Questo argomento è molto vasto, lo suddivideremo quindi in più parti: nella prima ci occuperemo di quelli che sono i segnali visivi e fisici, nella seconda di quelli sonori e olfattivi ed infine cercheremo di analizzare la nostra comunicazione nei confronti del cane.
Quando osserviamo un cane, tendiamo ad associare i suoi stati emotivi esclusivamente al movimento della coda – se si muove allora è felice e va tutto bene – e questo rappresenta, nella maggior parte dei casi, un grave errore di valutazione! Una coda ferma e rilassata, può voler dire tranquillità, mentre una coda che si agita all’impazzata indica uno stato di attivazione mentale elevato, sia esso in positivo o negativo. Ma come facciamo quindi ad attribuire tutto ciò al nostro cane?
Per poter “leggere un cane” dobbiamo prendere in considerazione molti fattori:
• La testa: Occhi, posizione delle orecchie, espressione della bocca, posizione della testa e del collo.
• La postura: alta, bassa, proiettata in avanti o indietro, schiena curva, “spezzata” o rilassata.
• La tensione muscolare: rigida, rilassata.
• La coda: posizione alta, media o bassa, il movimento orizzontale, la velocità.
• Lo spazio: gestione delle distanze, movimento all’ interno di esso.

La lettura d’ insieme di tutti questi fattori ci porta a capire quale sia lo stato emotivo del nostro o di un altro cane.

Prendiamo ora un esempio: durante una passeggiata con il nostro compagno incontriamo un altro cane, già da una elevata distanza la comunicazione fra i due è iniziata, l’insieme di segnali che uno lancia all’altro indicano chiaramente quali sono le intenzioni di entrambi, ad esempio se uno dei due ha lo sguardo fisso, una forte tensione muscolare, coda ferma e posizione proiettata in avanti…non è il caso di tentare un approccio!
ATTENZIONE: spesso la nostra reazione all’avvicinamento di un altro cane è quella di tendere il guinzaglio il più possibile, questo può causare fraintendimenti fra i due, impedendo certi movimenti e certi segnali, specialmente se utilizziamo un collare che impedirebbe i movimenti della testa e del collo -. Se invece entrambi hanno una posizione rilassata, gli occhi non sono fissi sull’altro, la coda è a mezz’asta e si muove tranquillamente o è ferma e rilassata, l’approccio è possibile. Noteremo inoltre che i due tenderanno a non avvicinarsi in linea retta, ma descriveranno una curva l’uno nei confronti dell’altro, utilizzando così lo spazio per fornire un ulteriore “messaggio di pace”. Per i nostri cani è infatti più semplice e pacifico un approccio laterale. Al contrario un contatto diretto l’uno in fronte all’altro può anche lasciar trasparire cattive intenzioni.

Possiamo notare nel cane di sinistra, una pronunciata proiezione in avanti e una rigidità muscolare, tuttavia questi atteggiamenti sono dovuti per lo più nella tensione del guinzaglio, che gli impedisce di mettere in atto le corrette comunicazioni. Il cagnolino di destra invece ha il peso spostato all' indietro, la schiena curva, le orecchie leggermente abbassate e lo sguardo spostato, questi segnali possono essere letti come un tentativo di

Possiamo notare nel cane di sinistra, una pronunciata proiezione in avanti e una rigidità muscolare, tuttavia questi atteggiamenti sono dovuti per lo più alla tensione del guinzaglio, che gli impedisce di mettere in atto le corrette comunicazioni. Il cagnolino di destra invece ha il peso spostato all’indietro, la schiena curva, le orecchie leggermente abbassate e lo sguardo spostato, questi segnali possono essere letti come un tentativo di “calmare” l’interlocutore, risulta quindi chiaro il perché la tensione del guinzaglio può causare segni di fraintendimento fra i cani

Come possiamo osservare il linguaggio è molto complesso e pieno di azioni e reazioni, un vero e proprio dialogo silenzioso!
Tutte le comunicazioni che i cani utilizzano fra di loro, vengono impiegate nel rapporto con noi. Nostra deve essere la capacità di allenare l’occhio ad osservare ciò che i nostri beniamini ci dicono in ogni momento. Solo così scopriremo che i cani la “parola” ce l’hanno eccome e la utilizzano in ogni istante della loro vita, silenziosamente, riuscendo tuttavia a comunicare una enorme mole di informazioni a noi e al mondo esterno.

Sguardo fisso, proiezione in avanti, tensione, labbra lievemente arricciate, orecchie levemente abbassate: questo cane è chiaramente infastidito e preoccupato da qualcosa...in questo caso il fotografo (io!)

Sguardo fisso, proiezione in avanti, tensione, labbra lievemente arricciate, orecchie lievemente abbassate: questo cane è chiaramente infastidito e preoccupato da qualcosa…in questo caso il fotografo (io!)

Il mio consiglio è di allenarvi ogni giorno, osservate il vostro cane, analizzate tutto di lui, che segnali predilige usare, come utilizza le distanze, imparate a capire qual’ è il suo stato emotivo. Dopo che avrete compreso a pieno il vostro, osservate gli altri cani, come si atteggiano nei vostri confronti e come comunicano fra di loro. Col passare del tempo inizierete ad osservarli quasi involontariamente, avrete così espanso di molto alcune vostre capacità di ricezione e comunicazione!
Nel prossimo articolo ci occuperemo di quell’insieme di strumenti comunicativi sonori e uditivi, con un breve cenno a quelli olfattivi.

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