In questo periodo dell’anno i ricci tornano in attività e può capitare di incontrarli.
Come al solito vale la regola di lasciarli stare e di osservarli soltanto, ma se vi accorgete che il “vostro” riccio è in difficoltà, allora è il caso di aiutarlo e per farlo vanno seguite alcune regole fondamentali, nell’attesa di rivolgersi alla Polizia Provinciale, al Corpo Forestale dello Stato, al veterinario di fiducia, per avere l’indirizzo del centro di recupero più vicino.
Ecco le operazioni da effettuare quando incontrate un riccio in difficoltà:
1
Controllate il peso dell’animale. Potete metterlo dentro a una terrina e, se necessario, per fare che non si muova, potete soffiargli addosso in mondo che si chiuda per il tempo necessario alla pesata.
2
Verificate attentamente la presenza di ferite e il colore delle stesse che può variare dal rosso del sangue al marrone- verdastro…e la presenza di uova, larve, vermi.
3
Osservate la vitalità dell’animale: si chiude, barcolla, rimane aperto…
4
Prendete nota di dove lo trovate: in campagna, sulla strada, in uno scantinato, intrappolato da qualche parte, in una piscina mentre vorrebbe uscire ed è bloccato a causa dei bordi troppo alti…
Vediamo poi come procedere con il primo soccorso
– Mettete il riccio in una scatola di cartone con i bordi alti e con alcuni fogli di fogli di giornale alla base.
– Non lasciate il riccio in giardino o al sole.
– Se è neonato e pesa fino a 100 grammi, introducete in un angolo della scatola una borsa dell’acqua calda o una bottiglia d’acqua calda (il rischio di ipotermia permane anche in estate).
– Quando vedete piccoli esemplari che vagano all’aperto e appurate che non c’è la presenza di un adulto, nel dubbio, raccoglieteli.
– Se notate la presenza di zecche mettete qualche goccia d’olio sulla cute, e rimuovetele successivamente con una pinzetta osservando attentamente che non rimangano attaccate al corpo le zampine della zecca. Potete decidere di procedere come con i gatti, mettendo una goccia di Frontline sul dorso.
– Se rilevate la presenza di uova di mosca o larve, lavare con soluzione di Betadine (un terzo) e acqua (due terzi).
Come nutrire il riccio
Quando riterrete che il riccio si sia scaldato a sufficienza potete cominciare a dargli da mangiare, ma in quantità non eccessive perché potrebbe essere a digiuno da tempo.
Ecco le indicazioni da seguire:
– Nel caso il peso del riccio sia inferiore a 130 grammi va somministrato esclusivamente Esbilac®. Nel caso non troviate il prodotto in farmacie o negozi di animali, cercate informazioni presso i distributori di prodotti Chifa.
– Non date assolutamente latte di mucca, nemmeno diluito.
– In alternativa e in attesa di Esbilac®, utilizzate latte di capra – per un periodo massimo di due giorni – che si trova nei supermercati: non fa crescere l’animale, ma non crea intolleranze.
– Esemplari di riccio con gli occhi ancora chiusi necessitano di un delicato massaggio perianale dopo ogni pasto, con le punte delle dita inumidite di olio di oliva, per stimolare l’evacuazione delle feci e delle urine.
– Ricordate che non può mai mancare la ciotolina con acqua fresca per evitare il rischio di disidratazione dell’animale.
– I ricci sono carnivori, quindi se pesano oltre i 130 grammi e fino a 200-300 grammi vanno loro somministrate crocchette di pollo per i gatti ammorbidite in acqua, oppure cibo umido per gatti, oppure pollo o tacchino sbollentati e ridotti a pezzettini.
Se il peso è superiore anche crocchette secche, carne di pollo sbollentata, qualche pezzetto di mela.
La riabilitazione
Quando il riccio raggiunge il peso di 700 grammi può essere riabilitato e tornare alla vita selvatica, ma è un’operazione delicata perché è abituato a essere assistito e nutrito e, d’ora in poi, dovrà procacciarsi il cibo in totale autonomia.
Prima di essere liberato il riccio deve essere sverminato con prodotti per gattini, quando il suo peso è attorno ai 500 grammi, e trattato con un antiparassitario, anche in questo caso vanno bene i prodotti utilizzati per i felini.
Il riccio va lasciato in un luogo in cui si saranno predisposti punti fissi d’acqua e una casetta in cui potrà rifugiarsi, se lo vorrà. Gli verrà dato cibo per gattini volutamente attorno a zone in cui ci siano fiori che attirano insetti, uno dei cibi preferiti del nostro animale.
Da questo momento in poi sarà possibile monitorare e offrire cibo al riccio, ma dovrà rimanere in libertà.
Ricordiamo che il riccio è un animale selvatico e pertanto non va tenuto in recinti, né tantomeno in casa, come animale da compagnia.
Per saperne di più sul riccio, potete leggere questo libro.
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