Il commercio illegale di animali esotici è un fenomeno purtroppo molto diffuso e, nonostante un sistema legislativo molto restrittivo, muove ogni anno milioni di euro, secondo solo al traffico di armi e droga.
Non di rado negli aeroporti gli agenti alla dogana rinvengono, chiusi in spazi angusti, uccelli, pesci, rettili, primati e felini.
Ma chi si è mai chiesto dove finiscono gli animali esotici sequestrati nel nostro Paese?
In provincia di Bologna, ai piedi del monte Adone, si trova il Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica Monte Adone, un’Associazione ONLUS di volontariato.
Nato nel 1989 e convenzionato con il Ministero dell’ambiente, il Centro accoglie animali esotici importati quasi sempre illegalmente per spettacoli in circhi o zoo itineranti, per lucro, divertimento e spesso maltrattati. Al Centro sono ospitate varie specie come tigri, leoni, scimpanzè e pappagalli.
Per questi animali il reinserimento in Natura risulta nella maggior parte dei casi impossibile a causa della loro abitudine al contatto con l’uomo, alla loro probabile incapacità di sopravvivenza in un ambiente naturale dovuta alla lunga cattività e infine a causa dei costi molto elevati che l’operazione richiederebbe.
Ognuno di loro ha una storia alle spalle da raccontare, come Jimmi, Bamby, Lulù, Baby, Cico e Piero, i primi sei scimpanzè arrivati al Centro nel 1997. Importati e detenuti illegalmente da un noto circo italiano, questi animali ormai cresciuti e, quindi, non più utilizzabili negli spettacoli (uno scimpanzè adulto ha la forza di quattro uomini) hanno vissuto per molti anni in terribili condizioni, rinchiusi in gabbie minuscole montate su un carrozzone in rovina di un noto circo italiano.
Divisi per anni dalle sbarre di queste gabbie al Centro hanno potuto finalmente riabbracciarsi e formare una famiglia all’interno di un’area per loro appositamente costruita.
Un’altra storia è quella dei leoni Kuma e Kora arrivati a Monte Adone piccolissimi, con nemmeno due mesi di vita. Kora è stata sequestrata dal Corpo Forestale dello Stato a Palermo, Kuma a Viareggio; entrambi sfruttati da agenzie fotografiche a seguito dei circhi.
C’è poi la storia di Igor, Morgan e Syria, tre esemplari di tigri del bengala sequestrati in un canile in Lombardia. Arrivati al Centro debilitati e con gravi problemi motori dovuti agli spazi angusti in cui erano costretti, nella nuova area a loro disposizione hanno potuto lentamente ritrovare la salute.
Queste sono soltanto alcune delle storie dei tanti animali ospitati ai quali è stata restituita la dovuta dignità e rispetto e dovrebbero far riflettere su cosa si cela dietro all’acquisto di specie provenienti da paesi lontani.
Un’altra importante attività, ma non secondaria, svolta del Centro di Monte Adone è il recupero sul territorio della fauna autoctona trovata ferita e in difficoltà. Viene assicurato un servizio di pronto intervento di emergenza, operativo 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, con l’obiettivo di offrire a ungulati, rapaci, lupi e a molti altri piccoli e grandi mammiferi le cure necessarie per il loro ritorno alla libertà.
Per chi fosse interessato a conoscere i diversi progetti del Centro o a contribuire con una donazione il sito di riferimento è: centrotutelafauna.org
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