Un coro di sdegno ha accompagnato la notizia dell’accordo siglato tra l’ANP (Associazione Nazionale Presidi) e l’Eni: la società del Cane a Sei Zampe curerà un programma di incontri sui temi della sostenibilità rivolto ai docenti delle scuole italiane.
Si parlerà di cambiamento climatico, efficienza energetica, rifiuti e bonifiche ambientali.
Molti fra quelli che avevano accolto con entusiasmo la scelta del governo di portare nelle scuole di ogni ordine e grado la formazione ambientale considera paradossale che a occuparsene sia, tra altri, l’Eni.
Gesti virtuosi
Dalla scorsa estate il Gruppo ha lanciato la campagna “Eni + 1”. Si tratta di spot in cui da un lato si raccontano le iniziative che Eni stessa sta mettendo in campo nell’ambito della strategia di decarbonizzazione, dall’altra si dà evidenza ad alcuni gesti virtuosi individuali considerati necessari per cambiare il futuro.
Ci sono Luca, che ricicla la plastica per darle nuova vita, Chiara, che sceglie solo prodotti riciclabili, Silvia, che a casa non spreca l’acqua, e Giulia, che non usa l’auto in città. Il claim recita: “Eni + ognuno di noi, è meglio di Eni”.
Una domanda sorge spontanea: perché i Presidi non hanno chiamato Luca, Chiara, Silvia e Giulia a fare educazione ambientale nelle scuole? È pur vero che di questi ecologisti in erba conosciamo solo i comportamenti retti e probabilmente qualche scheletro nell’armadio l’avranno pure loro.
Forse Silvia a volte si è scordata di chiudere il rubinetto mentre si lavava i denti e Giulia, quando non abitava ancora in centro, spesso usava l’auto perché il treno era sempre in ritardo. Però nessuna di loro è stata sanzionata dall’Antitrust per pubblicità ingannevole, almeno così ci piace credere.
Quarto gruppo europeo del comparto Oil&Gas
Eni è un colosso del comparto Oil&Gas, il quarto gruppo europeo, e sebbene sia sempre più interessato a pubblicizzare quel che fa nel settore delle rinnovabili, il suo core business per ora resta nel petrolio e nel metano.
Gli esperti del settore e perfino i competitor riconoscono che la società italiana è particolarmente abile nello scoprire nuovi giacimenti.
Negli ultimi anni ha finanziato una gigantesca fase di sviluppo che le ha permesso di prolungare i flussi di produzione: nel 2018 hanno toccato un nuovo record di 1,85 milioni barili al giorno di petrolio equivalente, con conseguenti profitti da primato.
Intanto Luca, Chiara, Silvia e Giulia si barcamenano fra il volontariato e il precariato. Per ora la sfangano anche loro tutti i giorni, perché in Italia alla fine – si sa – teniamo tutti famiglia.
L’Eni, il quarto gruppo europeo del comparto Oil&Gas, curerà un programma di incontri sui temi della sostenibilità rivolto ai docenti delle scuole italiane.
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