Le acque torbide del Rio Negro sono una vera sfida per la fotografia subacquea. Solo l’intraprendenza dei “delfini di fiume” permette di realizzare qualche scatto in queste condizioni di visibilità. Il momento migliore sono le ore centrali della giornata, quando la luce che filtra fra la fitta vegetazione dona all’acqua del fiume un’illuminazione piacevole e diffusa, con una dominante rosso – arancione. Vicino alla superficie i tempi di scatto sono rapidi, ma la luce cala sensibilmente già a un metro di profondità.
E il flash non aiuta poiché evidenzia il pulviscolo in sospensione, quindi non l’ho usato. Ho scelto uno zoom grandangolare perché i delfini sono molto grandi e si avvicinano a meno di un metro. Per rendere fedelmente la tonalità rosa della pelle degli animali, ho sottoesposto sistematicamente di 1 EV e ho lavorato a priorità di diaframma, con un’apertura di f4 per ottenere tempi superiori a 1/30 di secondo. Gli animali comparivano dal nulla, quindi non c’era il tempo per studiare le inquadrature o raffinate impostazioni manuali: l’importante era essere pronti all’incontro (Nikon D300, Tokina 10-17mm f4, scafandro Ikelite, 1/60, f4, ISO 800).
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