L’aspetto che mi ha sempre affascinato della fotografia macro-naturalistica è riuscire a entrare in contatto con specie spesso dall’aspetto bizzarro e, il più delle volte, completamente sconosciute alla maggior parte delle persone, ma ai miei occhi di assoluta bellezza. Inoltre, sebbene poco conosciuto al grande pubblico, questo microcosmo rappresenta la parte più numerosa e importante della biodiversità del nostro pianeta.
Gli animali a cui mi sono dedicato nell’ultimo periodo sono i ragni Salticidi, aracnidi di piccola taglia dotati di una vista molto sviluppata e interazioni sociali evolute, mai osservate in altri aracnidi. Vederli cacciare e comunicare fra loro è sbalorditivo: potrei rimanere ore e ore a osservarli senza mai stancarmi. Fra le numerose specie italiane, il titolo di Salticide più “bello” può essere tranquillamente assegnato al maschio di Saitis barbipes, un piccolo ragno lungo circa 5-6 mm dotato di occhioni verdi e livrea arancione.
In questa specie il terzo paio di zampe è molto sviluppato e termina con ciuffi di peli neri e bianchi. Durante il corteggiamento, il maschio fa oscillare il variopinto paio di zampe ad angolo retto su e giù, come un tergicristalli.
Un ballo sensuale che inscena per convincere la femmina ad accoppiarsi.
Lo scatto è stato effettuato con una macchina reflex Nikon D300 e l’ausilio del 60 macro Nikkor collegato in serie ad un teleconverter 2x e due tubi di prolunga, il tutto illuminato da tre flash, due frontali ed uno per lo sfondo.