Jonathan parlò: «Chi è più responsabile di un gabbiano che scopre e persegue un senso, uno scopo superiore nella vita? Da mille anni ci arrabattiamo in cerca di teste di pesce, ma ora abbiamo una ragione per vivere … imparare, scoprire, essere liberi! Datemi una sola possibilità, lasciate che vi mostri ciò che ho scoperto …». […]
Il Gabbiano Jonathan scoprì che la noia e la paura e la rabbia sono le ragioni per cui una vita gabbiana è così breve, e quando quelle furono svanite dai suoi pensieri visse una vita lunga e bella.
Disse Chiang a Jonathan: «Raggiungerai il paradiso, Jonathan, nel momento in cui raggiungerai la velocità perfetta. Che non vuol dire volare a mille miglia all’ora, o a un milione, o alla velocità della luce. Perché qualunque numero è un limite, e la perfezione non ha limiti. La velocità perfetta, figliolo, è esserci».
Spesso gli animali sono protagonisti nella Letteratura. Basti pensare ad esempio alle grandi favole di Esopo o Fedro; alle metafore dantesche; ai vizi e alle virtù che vengono loro attribuiti. Ciascuno potrebbe citare molti altri esempi, dalle mitologie di tutto il mondo alle canzoni popolari.
Il Gabbiano Jonathan Livingston, di Richard Bach, è senz’altro uno di quei racconti che restano indelebili nella memoria di chi li legge e li assapora. Non solo. L’autore segue un classico percorso: parlare della vita dell’uomo attraverso le immagini animali; tramite un’avventura che vive un gabbiano, che subito si differenzia dal resto dello stormo.
Volare potrebbe anche essere sinonimo di vivere e così l’esperienza del Gabbiano Jonathan potrebbe diventare quella di qualsiasi essere umano che abbia il desiderio di vivere davvero. Invece che “arrabattare” qualche soldo in più (qualche testa di pesce) per sopravvivere e arrivare alla fine del mese; invece che pensare solo a se stessi; invece che crescere come neutri meccanismi di uno stormo/di un gruppo, di una società (anziché individui responsabili ed umani), quanto più importante risulta avere una ragione per vivere … imparare, scoprire, essere liberi! Cercando di eliminare noia, paura, rabbia dalla nostra vita, poiché la rendono assai breve. Gli animali, a pensarci bene, sono esenti da queste meschinità e proprio per questo liberi. L’immagine di un gabbiano trova la sua efficacia.
Non è sufficiente volare/vivere. Bisogna farlo alla velocità perfetta: ciò non significa a più di mille chilometri all’ora; vivere perfettamente non vuol dire avere la condizione economica migliore, il telefono migliore, l’auto più veloce o il lavoro più alla moda. No. Tutti questi sono limiti e la perfezione non ha limiti. Jonathan impara che la velocità perfetta/la vita perfetta è esserci. Sempre.
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