Con questa foto non voglio incrementare la fotografia ai nidi, che sarebbe sempre bene evitare per non creare disturbo. In questo caso, però, ho agito con la massima sicurezza, anzi credo di avere agevolato una coppia di cinciallegre in una zona dove non ci sono pertugi naturali per costruire il nido.
Quest’inverno ho avuto l’idea di costruire un nido artificiale, adattando un vecchio tronco marcescente trovato in campagna. Accanto alla camera di cova, ho costruito un vano adatto a contenere una reflex con ottica 15 mm fisheye, comandata a distanza tramite radiocomando. Ho appeso il nido, diventato voluminoso ma dalle sembianze perfettamente naturali, a un albero vicino a casa mia e in primavera una coppia di cince ha iniziato a esplorarlo. Evidentemente l’hanno trovato di loro gradimento, perché vi hanno deposto le uova. Seguivo giornalmente le evoluzioni delle cinciallegre e durante la cova non sono mai andato a esplorare l’interno della costruzione; mi sono deciso a mettere l’attrezzatura fotografica nel vano già predisposto solo quando ho visto che la coppia aveva iniziato a imbeccare con ritmo frenetico. L’attrezzatura ovviamente non disturbava, perché al nido non è stato operato nessun cambiamento e le cince hanno trovato all’interno lo stesso buio al quale erano abituate.
Come fotografare le cinciallegre
Il mio unico dubbio riguardava il rumore dello scatto della reflex, ma con la modalità silenziosa la Nikon D500 si è comportata in modo egregio. Perfino il piccolo flash inserito in una feritoia, anch’essa occultata, non ha minimamente disturbato le cince. L’obiettivo fisheye impostato a f/22 mi ha permesso di avere a fuoco tutto l’interno del nido. Ho voluto non approfittare della situazione concedendomi solo pochi scatti e non ritornando più sul sito fino al momento dell’involo dei piccoli, avvenuto regolarmente.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com