Ogni giorno sul volto e sul corpo delle donne finiscono 168 componenti chimici diversi. Un dato spaventoso, tanto più se si pensa che questo inquinamento è autoindotto: questi elementi sono, infatti, presenti nei cosmetici e nei prodotti per la cura del corpo.
La ricerca, condotta dall’associazione statunitense no profit Enviroment Working Group, ha preso in analisi 2.300 persone. Ne è emerso che mediamente gli adulti utilizzano quotidianamente 9 prodotti per l’igiene personale, composti complessivamente da 126 ingredienti. La ricerca ha inoltre evidenziato che un quarto delle donne e un uomo su 100 usano quotidianamente 15 o più prodotti.
Se alcuni di questi ingredienti sono totalmente innocui, lo stesso non si può dire di altri. L’utilizzo di alcuni componenti chimici presenti nei cosmetici potrebbero avere conseguenze cancerogene mentre altri sarebbero interferenti endocrini, vale a dire sostanze che alterano il sistema ormonale.
A pagarne il prezzo maggiore sono le donne: nel 2013 un report pubblicato dall’American College of Obstetrician and Gynecologist sottolieava che “esistono robuste evidenze che legano gli agenti tossici all’insorgenza di problemi di salute”.
Cosa dice la normativa europea
A riguardo, la legge europea ha subìto una revisione nel 2013. E’ stato limitato l’uso di alcun sostante potenzialmente pericolose e le regole per l’etichettatura si sono fatte più severe. Inoltre, il regolamento vieta la realizzazione di sperimentazioni animali all’interno dell’Unione europea.
Per scegliere in maniera consapevole, è bene guardare l’etichetta. La lista degli ingredienti che andrebbero evitati è lunga. Tra questi ci sono i petrolati (Mineral oil, Petrolatum, Paraffinum liquidum, Cera microcristallina, Vaselina, Paraffina), i siliconi (Dimethicone, Cyclomethicone, Ciclopentasiloxane, Dimethiconol, Trimethylsiloxysilicate) e i conservanti (Imidazolidinyl urea, Diazolidinyl urea. Methylchloroisothiazolinone).
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