Alla settima Assemblea del Fondo Globale per l’Ambiente (GEF) a Vancouver, in Canada, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) ha accolto con favore il lancio del Fondo Quadro Globale per la Biodiversità. Il nuovo fondo faciliterà il finanziamento dei Paesi in via di sviluppo – che spesso sono quelli con la maggiore biodiversità – per migliorare la loro capacità di proteggere, ripristinare e garantire l’uso sostenibile delle risorse naturali.
«I sistemi agroalimentari sono in prima linea in una sfida enorme che richiederà importanti risorse finanziarie, coordinamento e impegno per implementare soluzioni vantaggiose per le persone e per il pianeta. Il nuovo Fondo è un passo fondamentale verso la realizzazione di queste soluzioni» ha dichiarato il Vice Direttore Generale della FAO, Maria Helena Semedo.
Il Fondo è dedicato esclusivamente ad azioni per arrestare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2030 e mettere la natura su un percorso di recupero entro il 2050. Due Paesi hanno annunciato contributi iniziali per avviare la capitalizzazione: il Canada ha promesso 200 milioni di dollari canadesi e il Regno Unito 10 milioni di sterline.
Biodiversità e sistemi agroalimentari
La biodiversità di specie e di ecosistema è essenziale per l’alimentazione e l’agricoltura e indispensabile per la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile. Oltre la metà degli obiettivi del Quadro sulla biodiversità di Kunming-Montreal sono direttamente collegati ai settori agroalimentari e la FAO è depositaria di quattro degli indicatori principali del Quadro:
- ripristino degli ecosistemi
- stock ittici
- aree sottoposte ad agricoltura produttiva e sostenibile
- gestione sostenibile delle foreste.
Azioni come la diversificazione dei sistemi produttivi, ad esempio utilizzando più specie, razze o varietà, integrando l’uso della biodiversità vegetale, animale, forestale e acquatica, o promuovendo la diversità degli habitat nel paesaggio locale o marino, aumentano la resilienza, affrontano la crisi climatica, migliorano i mezzi di sussistenza e sostengono la sicurezza alimentare e la nutrizione.
La FAO e il GEF
Il GEF funge da meccanismo finanziario per diverse convenzioni ambientali, tra cui la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), la Convenzione di Minamata e la Convenzione sulla diversità biologica (CBD), che ha adottato il Quadro globale sulla biodiversità.
Dal 2006, la FAO e il GEF collaborano per affrontare le questioni più critiche nell’interazione tra sistemi agroalimentari e ambiente.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com