Nel nostro viaggio attraverso gli arcobaleni della Natura – non solo quelli classici che attraversano il cielo – non potevamo ignorare quelli legati ad attività di vulcanesimo secondario: i geyser o le sorgenti calde.
Dall’Islanda a Yellowstone
La patria dei geyser è senza dubbio l’Islanda, ma ve ne sono moltissimi sparsi in giro per il mondo. Spesso sono associati a sorgenti termali calde, con acque che dai 38-40 °C arrivano a superare 100 °C, come il famoso geyser islandese Strokkur, la cui acqua a 23 metri di profondità raggiunge addirittura i 120 °C.
Ora, però, andiamo nel Parco Nazionale di Yellowstone, il primo al mondo ad esser stato istituito nel 1872. Più precisamente nell’area denominata Grand Prismatic Spring, il lago dai colori dell’arcobaleno: 110 metri di diametro per una profondità massima di circa 50 metri. È la più grande sorgente d’acqua calda degli Stati Uniti e la terza al mondo. Le prime due sono quelle di Frying Pan Lake in Nuova Zelanda e Boiling Lake, nello stato insulare caraibico di Dominica, nelle Piccole Antille.
Grand Prismatic Spring fu battezzata così durante la spedizione di Ferdinand Hayden del 1871, grazie al suo arcobaleno di colori che variano dal blu profondo del centro, all’azzurro, al verde delle alghe lungo il bordo superficiale. Mentre al di fuori del cerchio una banda di colore giallo sfuma in arancione e tutto il bordo esterno tende addirittura al rosso.
Un vero e proprio occhio colorato, se visto dall’alto, posto nel cuore dell’immenso supervulcano di Yellowstone, che occupa un’estensione di 55 x 72 chilometri. Nella camera magmatica situata sotto al parco nazionale, a circa 90 chilometri di profondità, si stima siano contenuti 200-600 chilometri cubi di roccia fusa.
La potenzialità distruttrice di questo supervulcano è nota da tempo e per questo viene costantemente monitorato, grazie a una serie di sensori. Un vero e proprio mostro geologico che si spera possa svegliarsi il più tardi possibile.
Da dove vengono tutti questi colori?
Le colorazioni, che riproducono a tutti gli effetti un arcobaleno circolare, sono dovute a un tappeto microbico di alghe termofile e di batteri che si sviluppa soprattutto lungo il perimetro, dove l’acqua è meno profonda e più ricca di minerali.
La quantità di colore nel tappeto microbico dipende dal rapporto tra la clorofilla e i carotenoidi, ma anche dal gradiente di temperatura. In estate, il tappeto tende all’arancione e al rosso, mentre in inverno tende al verde scuro. L’estremo calore dovuto alla sorgente che sta in mezzo al lago – ed emette circa 2.100 litri d’acqua al minuto, a una temperatura di 70 °C – fa sì che la zona centrale dello specchio d’acqua risulti sterile.
Il geyser artificiale
Altre concrezioni colorate sono quelle del Fly Geyser, in Nevada. Si tratta probabilmente dell’unico geyser di origine artificiale. Infatti, si è formato nel 1964 a seguito di una trivellazione per la ricerca di fonti di energia geotermica. Venne raggiunta una sorgente calda di 93 °C, insufficienti rispetto a quanto richiesto dal progetto che, quindi, venne abbandonato. Ma il pozzo venne chiuso in maniera non adeguata, lasciando il getto d’acqua libero di uscire dal terreno. I depositi spruzzati dal geyser hanno generato nel tempo un cumulo di travertino di forma irregolare, poco più alto di un uomo e circondato da una quarantina di formazioni a terrazzo che si estendono per 30 ettari. Il geyser oggi è coperto da varie specie di alghe termofile che danno vita a vivaci colori rossi e verdi.
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