Nell’Italia dei luoghi comuni dove i giovani, per molti, sono in maggioranza abulici e sfaticati, spesso parcheggiati a scuola in attesa di capire cosa fare della propria vita, esistono invece diverse realtà scolastiche e formative dove i ragazzi sono fortemente motivati a costruirsi un futuro, anche acquisendo la conoscenza e la pratica di antichi mestieri.
Ad esempio a Como, a partire dal prossimo 5 settembre, partiranno le lezioni del primo Liceo Artigianale d’Italia. Il nuovo istituto è una sorta di Liceo Scientifico Applicato: si tratta infatti del primo Liceo Scientifico italiano nel quale i ragazzi potranno conseguire il diploma di maturità scientifica e, al tempo stesso, imparare un mestiere. Al termine del quinto anno, infatti, avranno acquisito competenze lavorative certificate e utili a sostenere gli esami di qualifica professionale in uno di questi 3 settori artigianali: arti della cucina e dell’accoglienza, arti dell’arredo ligneo e arti del tessile.
Questa nuova scuola, letteralmente inventata da Erasmo Figini, co-fondatore anche dell’associazione no-profit Cometa che si occupa di accoglienza e formazione, si presenta al pubblico come “liceo scientifico delle scienze applicate con alternanza scuola-lavoro”, uno spazio nel quale “la tradizione liceale italiana incontra l’innovazione e insieme danno vita ad un iter di studio nuovo e all’avanguardia: un luogo dove la formazione in classe viene coniugata con la sapienza artigianale”. Verrà utilizzata una didattica per progetti e per problemi e le lezioni si terranno presso la Scuola “Oliver Twist” di Como, la Scuola di Istruzione e Formazione Professionale per ragazzi e adulti gestita da Cometa dove i percorsi di diploma professionale sono già organizzati da anni come vere e proprie “botteghe artigianali”.
Un’altra bella esperienza sempre in tema di lavoro e apprendimento è invece nel cuore di Milano, nello storico quartiere della Bovisa, dove è nato un originalissimo Laboratorio di Quartiere di Arti Manuali. Si tratta di un vero laboratorio artigianale aperto a tutti e unico nel suo genere, che promuove il recupero e la diffusione del lavoro manuale e delle tecniche tradizionali dell’artigianato italiano. Qui un attivo gruppo di artigiani e appassionati di lavori manuali è a disposizione dei cittadini e dei giovani per insegnare loro a riparare e recuperare oggetti, mobili e strumenti musicali, dare consigli o anche solo per fare quattro chiacchiere cercando di trasmettere saperi che sino a poco tempo fa sembravano essere sull’orlo dell’estinzione ma che oggi, “grazie” anche alla crisi, stanno conoscendo una nuova ripresa. Falegnami, calzolai, tappezzieri, ma anche “aggiustatutto” sono sempre più richiesti, meglio se sapranno unire le competenze artigianali ad una buona conoscenza delle nuove tecnologie e dei sistemi di comunicazione informatica.
Nella stessa direzione lavora infine ormai da alcuni anni anche il coordinamento di Donne Impresa di Coldiretti Veneto per coinvolgere tutti gli istituti scolastici nell’obiettivo di salvare un patrimonio professionale e culturale in via di estinzione ovvero la capacità di saper fare con le mani.
Le imprenditrici agricole di Coldiretti hanno infatti da tempo lanciato un vero e proprio appello per il ritorno alle professioni tradizionali, “almeno come ore di studio affinchè siano tramandate con rinnovato interesse ai giovani”.
Forti del progetto di “Educazione alla Campagna Amica”, che ogni anno fa aderire circa 10 mila studenti impegnati attivamente in laboratori di cucina, orti sociali, campi verdi, vacanze green, visite in fattorie didattiche, le donne di Coldiretti hanno quindi invitato docenti e presidi a valutare l’ipotesi di introdurre nell’orario scolastico lo spazio per sviluppare attitudini e abilità manuali. Insomma nel tempo del virtuale sono sempre di più coloro che spingono i giovani a ritornare alla manualità ed ad un sano (ed utile) “saper fare”.