Grazie alle sue caratteristiche, l’alluminio è il partner ideale per la produzione di imballaggi (lattine per bevande, scatolette per alimenti, bombolette aerosol, tubetti, vaschette, foglio sottile in rotoli e per involucri, tappi, chiusure e capsule per il caffè, ecc.) perché è leggero, malleabile, resistente agli urti e alla corrosione ed è in grado di garantire un effetto barriera che protegge dalla luce, dall’aria, dall’umidità e dai batteri.
Caratteristica questa fondamentale per garantire gli altissimi standard richiesti nei settori food e beverage per una lunga e sicura conservazione, a tutela della salute umana, nonché in quello, particolarmente sensibile, del packaging farmaceutico.
Riciclabile più volte
L’economia circolare si basa su una crescente durabilità del materiale che, come l’alluminio, assume forme diverse nelle varie declinazioni ma in realtà è sempre il materiale originale, sono sempre le stesse molecole di alluminio che continuano a girare, probabilmente da oltre cento anni.
Il riciclo dell’alluminio consente, in ogni fase di riciclo, un risparmio energetico mediamente del 95%.
È come se venisse momentaneamente impiegato in un bene per poi trasformarsi più volte, in un ciclo infinito, in altri prodotti, conservando in ogni applicazione l’energia necessaria per essere riciclato e assumere nuove forme. Lo potremmo definire il “material sharing” per eccellenza.
A questo proposito è utile ricordare che il 75% dell’alluminio da sempre prodotto è tuttora in circolo.
Non a caso la Risoluzione del Parlamento Europeo del 24 maggio 2012 su un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse supera la distinzione tra risorse “rinnovabili” e “non rinnovabili”, e prende in considerazione anche i materiali “durevoli” o “permanenti”.
Un uso infinito
Per gli imballaggi in alluminio si supera il concetto “usa e getta” e si afferma sempre più quello “usa e ricicla” così come il concetto “mono-uso”, genericamente associato al settore del packaging, non si addice al packaging in alluminio, materiale per natura disponibile per un “uso infinito”.
La sua capacità di effetto barriera contribuisce alla prevenzione della formazione del rifiuto organico e alla riduzione dello spreco alimentare e degli scarti. Le vaschette, per esempio, da questo punto di vista sono il contenitore più idoneo per il trasporto e la conservazione del cibo e, quindi, per la pratica del cosiddetto family bag e del take away, oltre a essere in grado di mantenere più a lungo la temperatura ottimale per un consumo diluito nel tempo.
Con riferimento alla Prevenzione della produzione dei rifiuti, il packaging in alluminio non solo è totalmente e facilmente riciclabile ma, per caratteristiche (estremamente leggero) e diffusione (quantità immesse), è del tutto in linea con i principi stessi della prevenzione.
Target europei raggiunti e superati
Con un tasso di riciclo medio, negli ultimi cinque anni, del 70% di imballaggi in alluminio il nostro Paese ha da tempo raggiunto e superato gli obiettivi al 2030 e si colloca ai primissimi posti in Europa. Mentre, per le sole lattine per bevande il tasso di riciclo attuale, pari al 91,6% (2022) risulta in linea con il tasso medio dei sistemi basati su sistemi con deposito cauzionale (92%) e di gran lunga superiore alla media europea che è attualmente pari al 73%.
In pratica: rispetto ad un consumo pro capite di 36 lattine anno, ne sono state riciclate 33, ne mancherebbero da intercettare 3 a testa.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com