A 170 anni dalla pubblicazione di “Moby Dick”, il capolavoro di Hermann Melville, la grande “balena bianca” torna in scena in una nuova versione curata da Elio De Capitani e co-prodotta dal Teatro dell’Elfo di Milano e dal Teatro stabile di Torino – Teatro Nazionale.
Fino al prossimo 6 febbraio sul palco dell’Elfo è in scena “Moby Dick alla prova”, un’interpretazione contemporanea della drammaturgia di Orson Welles. La lotta tra Achab e Moby Dick, per la prima volta, viene presentata al pubblico accompagnata dall’installazione “Umanità contro”, che indaga il rapporto tra umanità e Natura, curata dal Museo delle Scienze di Trento (MUSE), con la collaborazione di PAMS Foundation.
L’allestimento, collocato nel foyer del teatro, propone allo spettatore un’esperienza innovativa di interazione tra il linguaggio del teatro e quelli dell’illustrazione e dell’esperienza partecipativa.
Giocando sulla mutevole prospettiva del fruitore rispetto alle grandi illustrazioni curate dall’artista trentina Sara Filippi Plotegher, l’installazione propone una rilettura dell’iconica lotta tra Achab e Moby Dick offrendo una nuova prospettiva rispetto alla più rilevante sfida della contemporaneità: un nuovo rapporto con la natura che deve prima di tutto passare per una “resa dei conti” interna alla nostra specie.
«Mantenere l’attenzione sulla dicotomia umanità-natura sottrae la nostra specie, la nostra cultura, dalla propria responsabilità» afferma Massimo Bernardi, curatore dell’allestimento MUSE.
«Moby Dick è una grande metafora del rapporto con l’altro da noi e con questa installazione e le proposte ad essa collegate, portiamo lo scontro atavico a confrontarsi con la cronaca: nell’Antropocene, l’epoca dell’impronta umana sul pianeta Terra, la sfida è tutta interna all’umanità, che contiene in sé stessa sia la salvezza che la distruzione. Nessun alibi per noi» continua Bernardi.
Emblema della defaunazione in corso
All’interno di uno spazio semicircolare, la “caccia alla balena” viene letta nell’ambito della grande defaunazione in corso. Da oltre 10.000 anni Homo sapiens modella il territorio e la biodiversità e oggi il 96% della massa di mammiferi sul pianeta è uomo o animali allevati dall’uomo, il 70% degli uccelli del mondo sono polli. Ecco così che la storia di una specie marina diviene emblema di un modo sistemico di operare da parte dell’umanità.
La porzione esterna dell’installazione ospita infine uno spazio di costruzione collettiva di storie. Gli spettatori riceveranno infatti un adesivo che potrà essere collocato su grandi balene illustrate, riproducendo il legame che si crea tra cetacei e balani, piccoli crostacei a guscio conico che vivono ancorati a pinne e pance.
Affidando a questi cetacei un pensiero, una riflessione, il messaggio viaggerà con “Moby Dick alla prova”, di teatro in teatro.
Dopo le date di Milano lo spettacolo si sposterà a Torino, a partire dall’8 febbraio e poi fino al MUSE, a Trento, costruendo la storia collettiva dell’installazione.
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