Futuro incerto per circa 200 individui di cervo bianco che vivono all’interno dell’area del Seneca Army Depot, nello Stato di New York. L’ex deposito militare risalente al peridio della Guerra Fredda, della superficie di 43 chilometri quadrati, potrebbe presto venire privatizzato e i suoi speciali inquilini dovrebbero trovare una nuova sistemazione.
Non è la prima volta che si parla del futuro dell’ex deposito: in passato si era pensato alla realizzazione di un museo, ora invece parrebbe che gli interessi siano orientati alla costruzione di attività commerciali.
Attualmente, la superficie recintata ospita al suo interno 800 cervi, di cui 200 bianchi. Non si tratta però di individui albini, bensì di cervi affetti da leucismo, un’anomalia genetica dovuta ad un gene recessivo che conferisce loro un manto completamente candido e occhi marroni.
Se il Seneca Army Depot dovesse venire smantellato, il branco di cervi bianchi avrebbe vita breve. La particolare colorazione del manto li rende poco mimetizzabili e facilmente avvistabili dai predatori, oltre ad essere un ambito trofeo per i cacciatori.
Per salvare il futuro dei cervi bianchi è scesa in campo l’organizzazione no profit “Seneca white deer“, che ha organizzato una serie di iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e salvaguardare le sorti dell’ex sito militare e su change.org è stata lanciata una petizione.
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