È stato uno dei pochi obiettivi certi raggiunti dalla COP26 di Glasgow: l’intesa: per lo stop alla deforestazione entro il 2030. Tra i firmatari della “Dichiarazione di Glasgow sulle foreste e la terra” ci sono i Paesi che ospitano l’85% delle foreste del mondo, fra i quali Russia, Cina, Indonesia, Colombia, Congo e Brasile.
In questo ambito, l’Italia è tra i Paesi virtuosi. Nel 2021, infatti, in Italia sono aumentate del 10% le foreste e del 12,2% le filiere del legno certificate
Lo dicono i numeri 2021 del Forest Stewardship Council (FSC) Italia, l’organizzazione no profit che si occupa a livello globale delle attività forestali sostenibili: cresce nel nostro Paese la sensibilità verso la gestione “green” dei boschi e delle relative filiere.
L’aumento delle superfici boschive, inoltre, non è solo quantitativa. C’è, infatti, un’attenzione sempre più forte a valorizzare i servizi ecosistemici, come acqua, suolo, biodiversità, stoccaggio dell’anidride carbonica e funzioni turistico-ricreative e culturali. E questo è un asset fondamentale per le realtà forestali certificate FSC che attuano una gestione forestale responsabile.
L’industria che utilizza il legno come materia prima (carta, arredo, imballaggi, fashion, …) ha incrementato del 12,2% l’affidamento alle certificazioni di filiera. Sono oltre quattromila in Italia i siti produttivi coinvolti e FSC risulta essere il marchio di certificazione forestale più conosciuto. «A una maggiore consapevolezza ambientale corrisponde la richiesta di soluzioni praticabili, sicure e affidabili a problemi come la deforestazione e la crisi climatica» spiega il Direttore di FSC Italia, Diego Florian.
In Italia le foreste certificate superano i 75 mila ettari
Sono 75.213,99 gli ettari attualmente certificati secondo gli standard FSC nel nostro Paese (su un totale di 11 milioni di ettari, dati Inventario Nazionale delle Foreste): l’aumento, rispetto all’anno precedente, sfiora il 10% e si tratta della percentuale più alta degli ultimi tre anni. «Accanto a realtà forestali più tradizionali, nel 2021 si è assistito a un forte interesse per la certificazione FSC da parte di realtà coinvolte nella sughericoltura, che possono contribuire a rendere più sostenibile non solo il settore vinicolo, ma anche quelli della moda e della bioedilizia» conferma Florian.