L’avevano battezzata Magica ed era dotata di un radiocollare per monitorarne gli spostamenti e le abitudini.
Proprio quello stesso dispositivo – fermo da troppe ore – ha fatto temere al personale dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini che qualcosa di brutto fosse successo.
Travolta da un’auto
La lupa è morta dopo essere stata investita da un’auto alle porte di Visso, nel versante marchigiano del Parco.
«Già un altro esemplare dotato di radiocollare era stato ucciso da un bracconiere – ha commentato il WWF, che aveva donato il dispositivo satellitare al personale del Parco per monitorare il lupo –.
Gli investimenti stradali, insieme al bracconaggio con lacci e bocconi avvelenati, sono le prime cause di mortalità di lupi nel nostro Paese: sono circa 300 ogni anno gli animali uccisi per queste cause, la cui responsabilità, colpevole o involontaria, è sempre dell’uomo».
La velocità uccide anche gli animali
Gli investimenti di fauna selvatica rappresentano un grave rischio anche per autisti e motociclisti e ogni anno causano la morte di 15mila animali.
«Gli incidenti stradali che coinvolgono anche la fauna selvatica sono sempre più frequenti e il rischio aumenta nelle strade all’interno dei Parchi e Riserve naturali, aree istituite per assicurare la tutela della nostra biodiversità» spiega ancora l’associazione.
Le soluzioni possibili
Se la velocità elevata di chi percorre le strade è un fattore influenzante, è anche vero che in molte località mancano sistemi di allerta e dissuasione all’attraversamento delle carreggiate.
Eppure le soluzioni non mancherebbero, come spiega Marco Galaverni, responsabile specie e habitat del WWF Italia: «Oggi ci sono particolari dissuasori ottici e acustici che potrebbero ridurre molto il rischio di collisione con la fauna selvatica, segnalando l’eventuale pericolo sia agli automobilisti, sia agli stessi animali e consentendo alle Regioni di risparmiare milioni di euro per gli indennizzi relativi agli incidenti stradali provocati dalla fauna selvatica. Agire in fretta è importante e, per questo, chiediamo al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, di giungere a un accordo tra i due Ministeri per mettere in tempi brevi in sicurezza tutte le strade che attraversano i Parchi Nazionali italiani, particolarmente a rischio incidenti».
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