Nelle nostre città vivono umani che sono invisibili ai più, persone che vivono per strada, avvolte nei loro sacchi a pelo o riparati sotto costruzioni fatte con i cartoni usati degli imballaggi. Persone arrivate a condurre una vita di strada per mille motivi diversi, dove ognuno di loro rappresenta un mondo differente e complesso, che può avere tantissime sfaccettature e motivazioni. Un repentino cambiamento della condizione economica, dovuto alla perdita del lavoro oppure a una separazione, violenze, abusi, dipendenze o solo, specie per gli stranieri, la ricerca di una vita migliore che spesso non si concretizzerà mai, lasciandoli prigionieri della burocrazia, dei permessi di soggiorno, dell’impossibilità di essere regolarizzati.
Vite che spesso non riescono a trovare il modo di riprendere un cammino ordinato, che li tolga dalle fredde notti invernali e dalle torride estati, che passate in strada sono spesso peggiori dei rigori del freddo.
Amici di Strada, compagni di vita
Fra i tanti invisibili che popolano le nostre città ci sono anche quelli che hanno scelto di dividere la loro vita con uno o due cani, per avere compagnia, per poter godere di un affetto che non giudichi, che sia solo amore incondizionato. Così spesso capita di vedere il naso di un cane che spunta da un sacco a pelo durante la notte o vederne un altro che dorme fianco a fianco al suo custode. A Milano l’associazione Save The Dogs ha avviato il progetto “Amici di Strada, compagni di vita” per aiutare le persone senza fissa dimora che vivono in strada con i loro cani, cercando di fornire cibo, materiali, cure veterinarie e, cosa fondamentale, la sterilizzazione dei cani per evitare cucciolate non soltanto indesiderate ma anche di difficile gestione quando si vive in strada.
Il progetto aiuta tutti, senza fare distinzioni di sorta: unico requisito indispensabile è che le persone trattino bene i loro cani, non li sfruttino per impietosire i passanti per raccogliere soldi e che si occupino di loro in modo corretto. Le persone che vivono in strada con i cani sono spesso vittime di un pregiudizio che li vede come crudeli sfruttatori dei loro animali, tenuti solo per farsi dare soldi o per cercare di venderli.
In realtà la grande maggioranza di loro ha un rapporto affettivo molto forte con il proprio cane, preoccupandosi del loro benessere e arrivando anche a fare ulteriori sacrifici pur di dargli da mangiare o per pagare una vaccinazione. Tutte le persone senza fissa dimora vivono soprattutto grazie al buon cuore di qualche passante, solo poche riescono a trovare qualche lavoretto per guadagnare qualcosa, ma questo non vuol dire che sfruttino i cani per impietosire o li maltrattino per farli sembrare sofferenti.
Per aiutare queste persone a gestire correttamente i loro animali l’associazione Save The Dogs ha attivato delle unità di strada, composte da persone di staff, attivisti e veterinari volontari che ogni settimana, nelle ore serali, battono la città per fornire assistenza a chi vive per strada con i cani. Vengono distribuite scatolette e crocchette, coperte, museruole, guinzagli e pettorine per cercare di rendere migliore la vita degli animali e più semplice la loro gestione nella vita di tutti i giorni. Avendo un occhio di riguardo anche per la salute delle persone, regalando antiparassitari per i cani, in modo da evitare fastidiose infestazioni che possono colpire anche le persone.
Avere un cane spesso rappresenta un problema se si ha necessità di accedere ai servizi come mense e docce, in quanto i cani non sono quasi mai i benvenuti in queste strutture, talvolta per motivazioni comprensibili, altre volte per indifferenza verso un problema che andrebbe affrontato e risolto, per umanità. A Milano non esistono dormitori che accettino i cani e questo impedisce alle persone di trovare riparo nelle notti invernali. Nessuno di loro si separerebbe mai dal proprio animale e piuttosto preferiscono restare in strada, scaldandosi a vicenda. Un esempio di umanità che troppe volte le persone più fortunate non vogliono vedere, eppure per migliorare una giornata talvolta basterebbe anche solo regalare un sorriso.
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