Nel 1650, nel libro “Annali dell’Antico Testamento, a partire dalla prima origine del mondo” domenica 23 ottobre 4004 a.C. fu indicata come la data di nascita della Terra. Per arrivare a stimare con esattezza tale giorno l’autore, l’arcivescovo irlandese James Ussher, compì una serie di fantasiosi calcoli basandosi sui contenuti delle sacre scritture. Le tracce fossili conosciute al tempo erano dunque nient’altro che la testimonianza degli animali morti durante il diluvio universale. La visione di un pianeta vecchio solo qualche migliaio di anni prevalse a lungo, fino a quando non cominciò a delinearsi la nascita di una nuova disciplina, la geologia moderna. Il merito fu soprattutto del naturalista scozzese James Hutton (1726-1797), che per primo sostenne che la datazione della Terra dovesse essere rivista: non si doveva più parlare di migliaia di anni, ma di periodi molto più lunghi. Nacque così il concetto di tempo profondo.
Secondo la sua visione geologica del mondo, l’aspetto esterno della Terra era in costante evoluzione: il magma creava nuove montagne, che venivano erose da agenti climatici come vento e acqua per creare sedimenti che a loro volta sarebbero stati tramutati in altre rocce, e così di continuo. Questi eventi però erano lentissimi, non percepibili su scala umana. La visione di un pianeta antico e al tempo stesso dinamico pose le fondamenta della neonata geologia, che si sarebbe sviluppata come scienza a sé stante a cavallo tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX secolo.
Hutton pose inoltre le basi di un principio scientifico fondamentale, l’Attualismo: i processi naturali che hanno avuto luogo in passato sono gli stessi che si possono vedere in azione al giorno d’oggi. Questa concezione portò a una visione ciclica degli eventi naturali sulla Terra. L’Attualismo si oppose al Catastrofismo, proposto dal francese Georges Cuvier, che ipotizzava che brevi, drammatici stravolgimenti, avessero invece portato alla situazione attuale. Nei primi decenni dell’Ottocento, però, con il successo del libro “Principi di Geologia” di Charles Lyell, anche lui scozzese, l’Attualismo ebbe nettamente il sopravvento e la geologia si affermò come la scienza in grado di fornirci i dati più credibili sulla nascita della Terra. E l’eredità più importante di James Hutton, il tempo profondo, è ancora un’importantissima chiave di lettura del passato del nostro pianeta.
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